Recensione su Mission: Impossible - Protocollo fantasma

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Mission: Impossible - Protocollo fantasma
Regia:

9 Febbraio 2012

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

RESIDENZA CRUISE – 1965
C’è un bambino piccolino, non particolarmente bello, che caracolla da una parte all’altra dell’immenso salotto, esultando felice e lanciando gridolini di gioia ogni volta che la madre, una bellissima donna dai capelli rossi, lo prende tra le braccia e lo solleva al cielo.
Ricordati che sei il PIU’ BELLO e CARINO di tutti i bambini – disse la madre sorridendo e fissandolo con amore – Sei la stella più brillante del cielo. Tu, figlio mio, sei più bello di Apollo.
Gli occhietti vispi del bambino brillano mentre la sua mente registra quelle parole per sempre.

HOLLYWOOD – Oggi
Al di sopra delle nuvole, sulla cima di Cahuenga Peak, più in alto della famosa scritta HOLLYWOOD, c’è la leggendaria residenza di Tom Cruise, l’autoproclamatosi Re degli Dei, il nuovo Zeus, dalle splendide e mirabili fattezze. Mentre i suoi cari amici e colleghi (Brad Pitt, George Clooney) e colleghe (Charlize Theron, Hilary Swank) invecchiano e si dedicano ad opere di minor peso nel circuito di distribuzione cinematografico (ma di maggior interesse culturale), il Dorian Gray di Hollywood confina l’imbruttimento della sua persona in qualche misterioso ritratto e continua imperterrito a giocare il ruolo dell’eterno bambino, sfidando la sorte avversa ed i colpi del destino (e dei più giovani concorrenti) che lo vorrebbe al tappeto.
Così, dopo un paio d’anni durante i quali il trend della sua popolarità ha subito oscillazioni paurose (un pò come lo spread qui da noi), l’onnipotente Tom tira fuori dalla manica un asso infallibile, la sua serie di maggior successo: MISSION IMPOSSIBLE.

Il produttore, Tom Cruise, contatta l’attore principale, Tom Cruise, proponendogli il progetto. L’attore accetta entusiasta e si butta in palestra con più foga di prima. Nel frattempo il produttore cerca un regista che voglia lavorare con Tom. Ce ne sarebber anche, ma una volta spiegato il progetto, fanno tutti retromarcia adducendo una sola ed unica spiegazione: non sarà mai credibile. Dirigerlo nelle sue vanitose esibizioni non mi interessa.
La situzione è critica e mentre gli sceneggiatori (reclutati dalle serie TV, perchè per la stesssa ragione dei registi, molti han tirato pacco) sono al lavoro, il produttore ha l’idea geniale. Un regista di cartoni animati! Coincide esattamente con la filosofia del lavoro. Detto fatto. A questo punto il produttore contatta Apple, BMW, Armani e migliaia di altri brand di richiamo e infarcisce il film di gadget di tutti i tipi, talmente inimmaginabili da apparire ridicoli. La lente a contatto con micro-videocamera incorporata, direttamente collegata al cervello per scannerizzare con un colpo d’occhio i documenti ed i codici, che verranno distorti e incasinati dall’interazione occhio-cervello, ma tanto chissenefrega, anche perchè con una tempesta di sabbia in arrivo, la lente a contatto è la scelta migliore. Per non parlare dei guanti Vileda con tecnologia “manina adesiva”, di quelle che trovi nei sacchetti di patatine; guanti di tal fattura permettono un’adesione totale alle superfici lisce e il buon Tom (attore) può prestarsi a vertiginose scalate del Burj Khalifa senza neppure scomporsi la chioma fluente. E che dire delle chiavette uSB che si attivano solo poggiandole sul tavolo e dei preziosi marchingegni per replicare le targhette delle stanze di tutti gli hotel del mondo? E dell’auto ibrida super tecnologica, gentilmente concessa da BMW, dotata di navigatore HUD e rilevamento termografico dei pedoni? Insomma i due Tom (attore e produttore) non si fanno manacare nulla. Reclutano un comico (Pegg) per la parte ironica del film, una strafiga (non troppo alta) che sembra presa in prestito al campionato di Lingerie Bowl (Patton), un compagno d’armi in crisi esistenziale toementato dai rimorsi (Renner) e con i pochi spiccioli rimasti un cattivo totalmente inutile, perennemente silenzioso (non conosce ancora bene la lingua??), desideroso di scatenare la guerra nucleare (pensa te la novità!) solo per portare la pace nel mondo, e che non vuole arricchirsi come tutti gli altri cattivi (Michael Nyqvist)!
Et voilà!!
Cruise attore, corre più veloce delle tempeste e delle esplosioni, picchia, salta, sorride, seduce, comanda, occhieggia, disegna improbabili identikit sul palmo della mano in due secondi, non usa neppure le maschere per non adulterare il suo bel volto, si arrampica e si getta da improbabili altezze, craccka i server come se fossero giochini, fa del navigatore satellitare una specie di nuova versione di PacMan, inventandosi strade là dove i limiti fisici di un incrocio tra sopraelevate sembrano impedirglielo, col cappuccio in testa, l’ipod e le cuffiette come un ragazzino di 13 anni, con gli occhi fuori dalle orbite si infila in una BMW serie 1 e si lancia nella tromba di un garage (che sembra la riproduzione di quello delle Lego) schiantandosi al suolo per poi uscire bello bello e picchiare sul PC per fermare la bomba, gridando MISSIONE COMPIUTA come un ossesso per poi assurgere a Re incontrastato della sua organizzazione segreta.
Insomma, di fatica ne fa abbastanza pur di riportarsi in vetta agli incassi. E il pubblico lo premia, per ora. Accetta le sue smorfiose occhiate e i suoi autoreferenzialissimi sguardi da duro. Ormai lo conoscono, lui è fatto così.
Resta poco da aggiungere, il Gianni Morandi d’America fa la superstar ad oltranza (tralatro ad un certo punto del film salta pure fuori una specie di Rocco Papaleo indiano…sarà solo casualità??) e celebra se stesso con un’opera degna della sua beltà.
Questa “crociera” non la ferma neanche Schettino…

Se quella volta gli avessero detto che non era poi così carino e non gli avessero riempito la testa di complimenti…ma la mamma è pur sempre la mamma. Anche quella di Tom Cruise.

2 commenti

  1. Stefania / 9 Febbraio 2012

    Mamma mia che stroncatura! 😀
    E dire che mi intrigava, questo capitolo!

  2. henricho / 9 Febbraio 2012

    Non ci potevo credere neppure io..ogni volta che pensavo che avesse toccato l’apice dell’incredibile riusciva di nuovo a superarsi..alla fin fine assomiglia più a Superman che a James Bond…;-)

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