Recensione su Le tre sepolture

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7 Agosto 2014

Un film imperfetto: troppo manichea la divisione tra messicani tutti buoni e americani quasi tutti disumanizzati, con l’assassino brutale finanche nei gesti minimi del quotidiano; troppo poco convincenti le interpretazioni, a partire da quella dello stesso Tommy Lee Jones (che qui è anche regista) che, incerto tra angelo vendicatore e pazzo, indossa troppo spesso un ghigno un po’ ambiguo; troppo insistiti e in fondo gratuiti gli spunti grandguignoleschi dei vari trattamenti a cui il cadavere del povero Melquiades viene sottoposto. Lo stesso mistero finale – chi era davvero il morto, e da dove veniva? – non basta a dare profondità al film. Che però in parte si redime per la sincerità profonda da cui mi sembra animato: nella pietas che anima la vicenda non riesco a percepire nulla di costruito.

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