Recensione su L'evocazione - The Conjuring

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L'evocazione - The Conjuring
Regia:

6 Settembre 2013

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Demoni sì, ma con senso dell’umorismo. Con, ehm, spirito.
Vabbè.
Sìsì okok, scusa. Volentieri si segue l’installarsi della famiglia Perron nella classica casa ammmerigana, grossa e piena di stanze e un po’ isolata e con il pontile sul lago. Casa nuova vita nuova, Mr Perron ha 5 figlie (auguri :/) e una moglie un po’ bruttotta. Segue sarabanda di eventi paranormali, spiriti che fanno CLAP! e spariscono, tirano i piedi, fantasmi che parlano con la piccina, e in cantina, my gosh, cosa ci sarà in cantina? Quando finalmente tutta la famiglia si convince di avercela in quel posto (moriremo tutti!), si convincono a chiamare Ed e Lorraine. Ed e Lorraine Warren sono marito e moglie, true story, demonologi, i ghostbusters degli anni ‘70, e la loro storia scorre parallela, prima di incrociarsi, a quella dei Perron. Lei sensitiva è pure interpretata da Vera milFarmiga. Arrivano, predispongono le ecto-trappole, per raccogliere le prove. Erano pure gli unici demonologi laici riconosciuti dalla chiesa cattolica; “laici” nel loro senso di “non interno alla chiesa”, visto che lui era la persona con le tasche più zeppe di crocifissi di tutte. E infatti il coso, Casper, lo spettro, nel suo piccolo si incazza. Uh mamma mia il diavolo. Salta fuori che la casa è posseduta non da uno, ma da enne spiriti, tutti per un motivo o per l’altro incazzati neri, e che la serie delle disgrazie risale a quella più stronza, la strega Bathsheba che si era impiccata lì fuori adorando Satana, in pratica un incrocio fra Batman e il cibo per gatti. Bathsheba possiede Mrs Perron per farle uccidere un paio di figlie (tanto, una più, una meno), per cui i Warren devono mettersi di buzzo buono, perché avevan provato a chiedere alla chiesa un esorcista ma gli avevan chiesto di fare domanda in carta bollata, tre timbri, la firma del Papa e un bacio col rossetto di Valeria Marini. Ti esorcizzo io. Ah, ma finisce bene.
Ma che ca**o di fatica! Perché la storia è classica, l’esorcismo è classico, tutto è classico, in questo film girato dal regista cinciuè del primo Saw e di tot altre robe che non ho visto. Però è fatto molto bene. Per una buona metà, dei demoni non si avverte che la presenza fuori campo, opprimente ed estenuante, con impiego esasperato e ossessivo di suono, rumori, porte che sbattono. E ancora e ancora.
CLAP!
Sul clap mi son spaventato.
Nella seconda metà finalmente questi incubi prendono corpo, e sono cadaveri dalle espressioni tristi e clownesche per le loro morti terribili. Alla disperazione dei morti si contrappone tutto il love fondante i due nuclei famigliari, simili ma diversi, le cui dinamiche interne si alternano dapprincipio come momenti di pausa tra le varie scene demoniache, ma lentamente vi si fondono, fino a diventare parte integrante e risolutiva dell’intero ambaradan.
Diamine, è come guardare Pretty Woman, alla fine evviva l’ammmore.
NB: I Warren hanno davvero campato tutta la vita su queste robe. Dovevano essere dei bei furboni.

2 commenti

  1. Stefania / 2 Aprile 2014

    😀 Mi hai fatto ridere un sacco! Batsheba: un incrocio fra Batman e il cibo per gatti 😀

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