Recensione su Luca

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5 Marzo 2024

Meno geniale e profondo di altri film Pixar, si tratta comunque di una storia godibile, leggera ma non frivola, la cui prevedibilità non provoca fastidio. Soprattutto, è un film capace di suscitare emozioni in qualsiasi tipo di spettatore, non solo nei bambini, ma anche negli adulti, suscitando un effetto nostalgia anche in chi non ha mai vissuto nell’epoca e nei luoghi in cui la vicenda è ambientata. L’operazione si basa su una reminiscenza di tipo platonico, nel senso che la storia si nutre di una serie di dettagli che hanno lo scopo di provocare la nostra memoria e la nostra immaginazione per “tirar fuori” un’idea di Italia che ciascuno di noi ha dentro di sé, che gli è famigliare (principalmente grazie all’immaginario cinematografico), anche se non ne ha mai avuto esperienza diretta. Ecco allora che gli stereotipi sull’italianità non infastidiscono, perché non hanno la forma del cliché ma quella dell’archetipo. Anche le citazioni cinematografiche disseminate ovunque non sembrano un divertissement fine a se stesso, ma un elemento indispensabile per un film che, attraverso l’idea di quell’Italia che un po’ è perduta un po’ è rimasta in noi, vuole in realtà evocare un altro e più intimo archetipo, quello dell’estate della nostra vita, della nostra giovinezza che un po’ è perduta e un po’ è rimasta in noi.

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