La stanza di Marvin
/ 19966.8156 votiBessie (Diane Keaton), malata di leucemia, ha bisogno di un trapianto di midollo osseo e perciò contatta la sorella Lee (Meryl Streep) con la quale non ha più rapporti da oltre 20 anni; malgrado le incomprensioni tra loro, Lee accetta di andare da lei con i figli, Charlie e Hank (Leonardo Di Caprio), un giovane con disturbi comportamentali. Ma per le due sorelle non sarà semplice superare gli antichi rancori...
Lily_Chan ha scritto questa trama
Titolo Originale: Marvin's Room
Attori principali: Meryl Streep, Diane Keaton, Leonardo DiCaprio, Robert De Niro, Hume Cronyn, Gwen Verdon, Hal Scardino, Dan Hedaya, Margo Martindale, Cynthia Nixon, Kelly Ripa, John Callahan, Olga Merediz, Joe Lisi, Steve DuMouchel, Bitty Schram, Lizbeth MacKay, Helen Stenborg, Sally Parrish, Mostra tutti
Regia: Jerry Zaks
Sceneggiatura/Autore: Scott McPherson
Colonna sonora: Rachel Portman
Fotografia: Piotr Sobocinski
Costumi: Julie Weiss
Produttore: Robert De Niro, Scott Rudin, Jane Rosenthal, Tod Scott Brody, Lori Steinberg
Produzione: Usa
Genere: Drammatico
Durata: 98 minuti
Dove vedere in streaming La stanza di Marvin
Ho apprezzato moltissimo questo film, ho iniziato a guardarlo pensando si trattasse di qualcosa utile per passare il tempo, invece si è rivelato davvero profondo, nonostante la semplicità della storia, che ha un potenziale di pateticità davvero elevato,e che per fortuna non viene fuori, grazie alla magnifica interpretazione di Meryl Streep e ad alcune scene,come quella della psicologa, che alleggeriscono l’atmosfera. Gran parte del film si basa sui dialoghi, data la scarsità di eventi rilevanti, che offrono interessanti spunti di riflessione sulla nostra vita, sul tempo a nostra disposizione, sui rimpianti, e le scelte che condizioneranno la nostra vita.
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Bessie (D. Keaton), anziana ragazza dal grande cuore, che ha a carico il padre (H. Cronyn), colpito da un ictus, e una zia rimbambita (G. Vernon), si ammala di leucemia. Dopo vent’anni di lontananza si rivolge per un trapianto di midollo osseo alla sorella Lee (M. Streep) che ha un primogenito (L. DiCaprio) mentalmente disturbato. È proprio costui il tramite di una riconciliazione familiare. Questo concentrato di algofilia con messaggio di solidarietà incorporato deriva da una pièce di Scott McPherson, morto di Aids a 33 anni nel 1992. L’ha anche adattato. Dirige l’esordiente J. Zaks che, oltre a una spudorata propensione per il melodramma, non sa dirigere gli attori: tra tante star e attori emeriti chi se la cava meglio è il ventenne DiCaprio. R. De Niro, anche produttore, ha la piccola parte di un medico.
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