Recensione su American Psycho

“American Psycho” ne avevo tanto ma tanto sentito parlare ma non ero ancora riuscito a recuperarlo. Fino a ieri sera.
La pellicola è molto forte e riflessiva, e non sto parlando solo delle scene macabre delle varie uccisioni, ma soprattutto dal contorno che si crea in tutta la visione.
Tutta la storia è basata sull’apparire: conta solo essere parte di qualcosa come dice Patrick Bateman. Qualcosa di grande, di potente, essere un membro d’élite. Conta solo essere vestito bene, abitare in un appartamento di lusso, prenotare un posto al miglior ristorante della città ed ovviamente comprare tutto con il denaro.
E appena succede anche la benché più minima sciocchezza quale vedere ad esempio un tuo collega che ha un biglietto da visita migliore del tuo beh, qui scatta la pazzia.
La vita del protagonista è basata solo su questo, dove buona parte della sua escalation di violenza inizia con delle piccolezze che però lui non riesce ad accettare.
Le scene di violenza sono molto incisive con delle immagini di psicosi allo stato puro, e con un finale decisamente aperto.
Christian Bale è da applausi anche in questa pellicola, l’intensità che mette in questo ruolo è incredibile. Pura follia visiva.