Suburra

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Suburra

Nell'arco di sette giorni, politici corrotti, boss malavitosi, capoclan, arrampicatori decideranno del destino di un litorale costiero, di una città e, forse, dell'intera Italia.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Suburra
Attori principali: Pierfrancesco Favino, Claudio Amendola, Alessandro Borghi, Elio Germano, Greta Scarano, Giulia Elettra Gorietti, Adamo Dionisi, Giacomo Ferrara, Antonello Fassari, Jean-Hugues Anglade, Nazzareno Bomba, Marco Zangardi, Andrea Pennacchi, Pascal Zullino, Davide Iacopini, Lidia Vitale, Paolo Maria Scalondro, Simone Liberati, Francesco Sechi, Alessandro Bernardini, Claudio Di Giorgio, Davide Di Rocco, Ahmed Hafiene, Giulia Maria Fiume, Paolo Antonini, Michele Bevilacqua, Massimo Santangelo, Alberto Testone, Mostra tutti

Regia: Stefano Sollima
Sceneggiatura/Autore: Sandro Petraglia, Stefano Rulli, Carlo Bonini, Giancarlo De Cataldo
Colonna sonora: Pasquale Catalano
Fotografia: Paolo Carnera
Costumi: Veronica Fragola
Produttore: Gina Gardini, Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini, Éric Névé, Marco Chimenz
Produzione: Francia, Italia
Genere: Drammatico, Poliziesco
Durata: 130 minuti

Dove vedere in streaming Suburra

Gomorra alla romana / 9 Settembre 2017 in Suburra

Sollima descrive una Roma “pirandelliana”, fatta di tanti personaggi e pochi individui.
L’autore romano vuole mostrare la realtà delle istituzioni, sempre più vacue, in contrasto con l’apparente sacralità di quest’ultime, il tutto scoperto (un po’ come il velo di Maya di Schopenhauer) dall’apatia emotiva del presente.
Tutti sperano in un futuro migliore, dimenticando le nefandezze dell’oggi.
L’utopica purezza dei ruoli sociali, “manifesta” da un presente-assente, è vista dal regista di Gomorra come una “gabbia” dal quale, in un modo o nell’altro, ogni personaggio tenta di fuggire (mediante plurime personalità, Malgradi, oppure abbandonando il suo ruolo sociale, il Papa).
E’ quindi la mancanza di sentimenti il più grande dramma del nostro mondo?
La cinicità che caratterizza tutto il film, non risparmiando nessuno da giudizi negativi seppur necessari, tuttavia viene persa azzardando una fine audace, “la riscossa degli oppressi”, che distrugge quanto di buono fatto prima. Peccato.

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Apocalisse Italiana / 20 Luglio 2017 in Suburra

Sbornia audiovisiva, formalismo avvolgente in tonalità synth a sviscerare emotività e affondare le radici nel genere senza autocompiacimento (capito Sorrentino?) tra Inarritu e Scorsese, seppur andando a parare sempre nei nostri soliti panni sporchi.

Roma o Gotham? / 14 Settembre 2016 in Suburra

L’atmosfera cupa e triste, le nefandezze dei personaggi penetrati da dubbi etici e da scelte immorali rendono la nostra Capitale più simile a Gotham che alla città Eterna. A differenza di Gotham però, in questa città manca un supereroe capace di togliere le castagne dal fuoco e di pulire tutto il marcio che c’è nella città. Tutto ciò che si evince è corruzione, scelleratezza, criminalità, immoralità, ipocrisia; nulla è salvabile, nessun aspetto positivo.
Ogni personaggio aggiunge qualcosa per dare vita alla città che diventa piano piano quasi la protagonista del film, insieme alla pioggia che si abbatte forte sulle sequenze del film.
Purtroppo un inizio un po confusionario e un finale forse troppo banale, dove non c’è nessun riscatto ne tanto meno una condanna, non consentono a questo film di raggiungere l’eccellenza, nonostante una perfetta caratterizzazione dei personaggi (tutti ben interpretati) e una regia impeccabile dell’ormai affermato Sollima.

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Quanto sei bella Roma quando piove… / 19 Maggio 2016 in Suburra

Un altro ottimo esempio di rinascita del cinema italiano attraverso il genere, in questo caso il crime, che ha fatto proprie le lezioni americane senza sconfessare del tutto il filone poliziottesco anni ’70. Quello che un po’ appesantisce i film di Sollima è questa persistente sonorità d’atmosfera underground, forse troppo ricercata e carica, specialmente quando condisce certe pose statiche abbastanza superflue dei pur bravi attori, vedasi Borghi e la Scarano alla ricerca dell’inquadratura ad effetto tra vetrate, pioggia e mare. Ma al di là di questa (tutto sommato legittima) sperimentazione estetica, che regala l’indubbio fascino sporco di una Roma allagata dove riaffiora tutto il marcio, resta molto valida la sceneggiatura incastrata intelligentemente nei giorni precedenti l’apocalisse politica del 2011 (o la Liberazione, a seconda dei punti di vista…) e la costruzione di alcune sequenze dinamiche come l’agguato al centro commerciale.

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. / 4 Aprile 2016 in Suburra

6 stiracchiato!
Già visto e rivisto!