La ragazza nella nebbia

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La ragazza nella nebbia

Dall'omonimo romanzo di Donato Carrisi. Avechot è un piccolo paesino montano, incuneato fra le Alpi. Qui, mesi prima, la scomparsa di una ragazzina sedicenne aveva chiamato l'ispettore Vogel che, da bravo manipolatore qual è, aveva creato un caso mediatico. Adesso, Vogel si trova di nuovo ad Avechot: ha appena avuto un incidente d'auto causato dalla nebbia e si sta confidando con uno psichiatra, per cercare di capire cosa stesse facendo lì e perché i suoi abiti sono sporchi di sangue.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: La ragazza nella nebbia
Attori principali: Toni Servillo, Jean Reno, Alessio Boni, Lorenzo Richelmy, Galatea Ranzi, Michela Cescon, Greta Scacchi, Jacopo Olmo Antinori, Lucrezia Guidone, Daniela Piazza, Antonio Gerardi, Thierry Toscan, Ekaterina Buscemi, Marina Occhionero, Sabrina Martina, Pietro Faiella, Massimo Rigo, Massimo Sacilotto, Alberto Paradossi, Mostra tutti

Regia: Donato Carrisi
Sceneggiatura/Autore: Donato Carrisi
Colonna sonora: Vito Lo Re
Fotografia: Federico Masiero
Costumi: Patrizia Chericoni
Produttore: Maurizio Totti, Alessandro Usai
Produzione: Italia
Genere: Thriller
Durata: 128 minuti

Dove vedere in streaming La ragazza nella nebbia

Buona trama ma troppo lento. / 8 Gennaio 2021 in La ragazza nella nebbia

Come da titolo.
Nonostante mi piaccia molto Servillo, il film l’ho trovato lento e noioso. La trama non è male e anche il finale, ma come è stato strutturato troppo lungo e flemmatico.. non lo consiglio. La storia poteva essere resa meglio

Il peccato più sciocco del diavolo…” / 31 Marzo 2020 in La ragazza nella nebbia

In un paesino disperso nelle Alpi scompare una adolescente.
L’intervento dell’ispettore Vogel, noto per essere un grande manipolatore dei media, cercherà di risolvere questo mistero.
Film molto intrecciato dove la soluzione del caso è molto accattivante e veramente azzeccata.
Unica nota stonata è stata proprio l’interpretazione dei protagonisti dove è molto marcata la parte recitata e non sembra mai naturale ma decisamente forzata e per certi aspetti anche troppo teatrale.
Unico che si stacca dal gruppo ed entra nel ruolo cinematografico è lo psicologo interpretato da Jean Reno.
“Il peccato più sciocco del diavolo è la vanità … ma in fondo che gusto c’è ad essere il diavolo se non puoi farlo sapere a nessuno”
Molto consigliato!
Ad maiora!

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Un buon film come il romanzo / 7 Novembre 2018 in La ragazza nella nebbia

Donato Carrisi dopo la stesura del suo romanzo si mette dietro la cinepresa e ne realizza una buona versione cinematografica che denuncia il malcostume generale dei nostri tempi, ossia quello di cercare un colpevole non per senso di giustizia ma per motivi esibizionistici dettati soprattutto dai media.
Ecco che il dolore si trasforma in uno show televisivo, il verdetto finale affidato non più a un giudice ma allo sciacallaggio di un qualsiasi programma televisivo nella spasmodica ricerca di un capro espiatorio che soddisfi la morbosa curiosità dell’utente medio.
La punta di diamante del film è lo scontro tra Toni Servillo e Alessio Boni(entrambi magistrali), agente di polizia subdolo quanto efficace il primo e capro espiatorio della situazione il secondo.
La sceneggiatura è buona(come in ogni giallo che si rispetti ci sono diversi colpi di scena e inaspettati ribaltamenti) così come è ben studiata l’ambientazione(un piccolo e suggestivo paese dell’Alto Adige).
La regia di Carrisi anche è buona, senza inutili eccessi di protagonismo. Mi è piaciuto così come il romanzo(che consiglio).

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Dall’omonimo romanzo / 26 Ottobre 2018 in La ragazza nella nebbia

Buon thriller d’esordio di Donato Carrisi che adatta il suo omonimo romanzo.
Siamo in un piccolo paesino, Avechot, in mezzo alle Alpi.
Si parte con lo psicologo Flores (Jean Reno) che viene chiamato urgentemente in ospedale per parlare con l’ispettore Vogel (Toni Servillo) che è rimasto coinvolto in un incidente stradale. L’ispettore era stato chiamato tempo prima per indagare sulla scomparsa di una ragazzina di 16 anni, Anna Lou.
Il film rimane molto fedele al romanzo (d’altronde se ad adattarlo è lo stesso scrittore, c’è un po’ più di garanzia) anche se Carrisi è costretto a fare qualche taglio. Infatti sia l’agente Borghi (Lorenzo Richelmy), che affianca Vogel nelle indagini, che Priscilla, l’amica del cuore di Anna Lou, hanno ruoli più marginali.
Come nel romanzo L’ispettore Vogel suscita sentimenti contrastanti, ben interpretato da Servillo; forse per chi non ha letto il libro, qualche passaggio risulta difficile da seguire. Infatti si va avanti e indietro nella storia e quando l’attenzione si sposta sul professor Martini (Alessio Boni), non si intuisce subito il giorno della vicenda (si riparte infatti dal giorno prima della scomparsa di Anna Lou).
Carrisi se la cava comunque bene anche alla regia, anche se indugia forse qualche secondo di troppo in qualche inquadratura.
Buon thriller con intreccio abbastanza complicato.
Nel resto del cast da citare un’irriconoscibile Greta Scacchi (per lo meno ero rimasto ai ricordi di “Presunto innocente”) nei panni di Beatrice (la giornalista che indaga sui vecchi casi), Galatea Ranzi è la giornalista Stella Honer, Michela Cescon è l’agente Maier.

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Citazioni ossessive / 16 Ottobre 2018 in La ragazza nella nebbia

Il film d’esordio alla regia cinematografica dello scrittore Donato Carrisi è un congegno narrativo a orologeria che mi sarebbe piaciuto molto, se non fosse stato così artificioso, a partire dalle interpretazioni incomprensibilmente ingessate di tutti (ma proprio tutti) gli attori. Da Servillo alla Cescon (che indossa un assurdo berretto felpato degno della McDormand di Fargo e, visto il suo ruolo, forse, non a caso…), ogni attore sembra tenere particolarmente al fatto di rendere artificiosi e affettati dialoghi già di per sé calcolatissimi e caratterizzati da toni assurdamente innaturali (la giornalista interpretata da Galatea Ranzi è uno degli esempi più lampanti).

Per qualche motivo, forse per via del dialogo notturno tra Servillo e Jean Reno, il film di Carrisi mi ha ricordato (fra le tante cose) Una pura formalità di Tornatore.
Ma, mentre qui Carrisi sembra fare il possibile per somigliare a qualcos’altro (tanti thriller americani, per esempio, tra i queli mi viene in mente Malice, con un’irriconoscibile Greta Scacchi praticamente al posto di Anne Bancroft), Tornatore era riuscito a creare un’opera di genere originale e spiazzante. Ne La ragazza nella nebbia, di spiazzante ho trovato solo il pur intrigante meccanismo narrativo che si basa su interessanti ribaltamenti di prospettiva.
Per il resto, cinematograficamente parlando, il film mi è sembrato abbastanza imperfetto se non addirittura pretenzioso (certi movimenti di macchina al limite del virtuosistico, le musiche…).
Ma è pur sempre un’opera prima e Carrisi può solo migliorare.

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