Recensione su La ragazza nella nebbia

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Un buon film come il romanzo / 7 Novembre 2018 in La ragazza nella nebbia

Donato Carrisi dopo la stesura del suo romanzo si mette dietro la cinepresa e ne realizza una buona versione cinematografica che denuncia il malcostume generale dei nostri tempi, ossia quello di cercare un colpevole non per senso di giustizia ma per motivi esibizionistici dettati soprattutto dai media.
Ecco che il dolore si trasforma in uno show televisivo, il verdetto finale affidato non più a un giudice ma allo sciacallaggio di un qualsiasi programma televisivo nella spasmodica ricerca di un capro espiatorio che soddisfi la morbosa curiosità dell’utente medio.
La punta di diamante del film è lo scontro tra Toni Servillo e Alessio Boni(entrambi magistrali), agente di polizia subdolo quanto efficace il primo e capro espiatorio della situazione il secondo.
La sceneggiatura è buona(come in ogni giallo che si rispetti ci sono diversi colpi di scena e inaspettati ribaltamenti) così come è ben studiata l’ambientazione(un piccolo e suggestivo paese dell’Alto Adige).
La regia di Carrisi anche è buona, senza inutili eccessi di protagonismo. Mi è piaciuto così come il romanzo(che consiglio).

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