Recensione su Sense8

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Una conferma / 6 Maggio 2017 in Sense8

Prima e seconda stagione
La seconda stagione conferma l’ottimo livello di questa serie, anzi, forse la migliora.
Rispetto alla prima ci sono meno scene di azione e di sesso, il ritmo è più tranquillo; in compenso c’è una maggior componente narrativa.
Adesso che conosciamo i personaggi, le loro storie personali hanno più risalto e sono più ricche di dettagli.
Adesso che conoscono il loro “potere”, i personaggi si “muovono” tra le loro storie molto più velocemente ed il coinvolgimento è immediato, non c’è più la sorpresa di ritrovarsi altrove.
Naturalmente a complicare il tutto, c’è l’ingresso in scena di nuovi personaggi, nuovi “sensate”, nuove “cerchie”; e tra questi non posso non segnalare l’attrice italiana Valeria Bilello in un ruolo non proprio secondario.

Questa è sicuramente tra le serie tv con il maggior numero di location geografiche mai realizzate. A tutte quelle rappresentate nella prima serie (mi pare nove), si sono aggiunte San Paolo, Los Angeles e chiaramente Positano nello speciale di fine anno. Altro punto di forza, la colonna sonora sempre attenta ad accompagnare il racconto, il cambio di scena.

Con questa seconda stagione, credo, diventi sempre più evidente il messaggio che Sense8 vuole lanciare: insieme si può vincere, insieme si è più forti, non importano la religione, la razza, il ceto sociale, l’unione ci rende più forti e le esperienze personali aiutano a rafforzare questo legame.
Luoghi comuni, forse no.

Puntata finale: Per i nostri fan.
Siamo giunti al termine della serie tv che, più di altre, è nata con l’unico obiettivo di lanciare un messaggio positivo contro ogni tipo di pregiudizio, un vero inno alla comunione, Non sono un io e basta, sono anche uno noi. (Nomi Marks).
Diciamo subito che in due ore era difficile chiudere la trama principale e tutte le trame secondarie (singoli personaggi), e questo è evidente, in quanto si nota una certa mancanza di “storia” in molti passaggi, ma non importa, era prevedibile.
Anche il finale probabilmente è esattamente come tutti se lo aspettavano, e non poteva essere altrimenti.
Al contrario non mi aspettavo il “saluto finale” molto hot a rimarcare il messaggio di condivisione e unione, leitmotiv dell’intera serie.
Piccola nota a margine per l’omaggio all’Italia, molto rappresentata in questo finale di stagione, con la città di Napoli e l’attrice Valeria Bilello, presente già dalla seconda stagione.

10 commenti

  1. Stefania / 6 Maggio 2017

    Hai già visto tutta la seconda stagione? Invidiaaaaa 😀

    • Federico66 / 11 Giugno 2018

      Hai visto il finalone?
      Giorni fa avevo visto la relativa scheda con qualche voto, adesso non c’è più!
      Se l’hai eliminata, hai la mia approvazione 🙂 🙂 🙂

      • Stefania / 11 Giugno 2018

        @federico66: deve averla (correttamente) eliminata @andreanpadmin 🙂 Per quanto sia un “episodio a sé” perché conclude il ciclo narrativo, a tutti gli effetti fa parte della serie, come lo specialone di Natale, quindi non può avere una scheda tutta sua…
        Detto questo, non hoancora visto il finale (perché, all’epoca della sua uscita su Netflix, non ho finito neanche la seconda stagione 😀 L’avevo messa in stand by dopo pochi episodi: stavo procedendo per inerzia e simpatia nei confronti dei personaggi, cogliendo ben poco, forse più per pigrizia che per altro, della trama, degli intrighi, ecc.).

  2. Federico66 / 6 Maggio 2017

    @stefania: sono solo 10 episodi, quindi binge watching in due notti, anche se non ho più l’età… forse 😉

    • Stefania / 7 Maggio 2017

      Non sono proprio capace di fare binge watching! Non resisto per più di due/tre episodi, anche quando si tratta di puntate da 20 minuti l’una 🙂

  3. ManuelaMari / 24 Febbraio 2020

    La serie attualmente è la mia preferita di sempre. un’unica cosa non mi è proprio piaciuta, la “virata” di Kala che si affeziona al marito come a un cagnolino e decide di tenerselo insieme al grande amore. Non è assolutamente coerente con lo sviluppo del personaggio che a poco a poco prende coscienza dei condizionamenti a cui è stata soggetta e giunge faticosamente a essere autentica riconoscendo i propri sentimenti. Sembra quasi che i registi abbiano voluto evitare di dare “dispiaceri” a chicchessia. Insomma, rompere il matrimonio sarebbe stato una nota amara, avrebbero reso Raji (così buono e perfetto) “non desiderato” e in questo canto corale di amore universale disdiceva. Peccato, per il resto una serie che ho preferito a ogni altra e che mi manca.

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