Recensione su Arrival

/ 20167.4484 voti

8 per l’originalità / 15 Ottobre 2017 in Arrival

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Premetto che non sono un’appassionata del tema “alieni e fantascienza”, per cui nutrivo alcune riserve su questo genere di film, bilanciate dalle aspettative create dal voto medio del film e dal parere di un’amica “cinematicamente” affidabile.
Questo film tratta l’argomento alieni in modo originale e profondo, focalizzando l’attenzione (forse per la prima volta in modo così preponderante) sulla quaestio della difficile comunicabilità con forme di vita diverse (e forse anche della difficile comunicabilità tra umani, nelle molteplici reazioni suscitate da questa “minaccia aliena”). Originale anche l’aspetto degli alieni (eptapodi, con sembianze di nebulose piovre dai 7 tentacoli) e il linguaggio “circolare” da essi adottato.Ottima idea, non banale.
Personalmente, mi hanno emozionato parrecchio le scene di contatto – ad alta tensione – della protagonista con gli extraterrestri, che alla fine, diversamente dall’80% dei film sull’argomento, sono anche buoni, tanto da offrire “un’arma” al genere umano: una percezione non lineare ma globale del “tempo”, in cui s’avvicendano con una logica non comprensibile presente, passato e futuro.
Fa la differenza sicuramente l’interpretazione intensa della bravissima Amy Adams, che nei panni della linguista dall’apparente fragilità, apprende il significato di quel dono/maledizione e ci rende partecipi del suo dramma: se sai già quale sarà il tuo futuro con annessi gioie e dolori che ti attendono, accetti lo stesso di percorrere quella strada?
Ed ecco che il tema più profondo pare sfiorare solo trasversalmente quello degli alieni.
E solo alla fine, da spettatori, si è consapevoli che quelle confuse e continue scansioni di vita vissuta della protagonista con la figlia, raccontano in modo non lineare il tempo, proprio come percepito dagli eptapodi.
In ultimo, una toccante colonna sonora, quella che accompagna l’incipit del film, tanto che nemmeno son passati i primi cinque minuti di film e sei già con il fazzoletto in mano e l’occhietto lucido.

2 commenti

  1. Federico66 / 16 Ottobre 2017

    Visto da poco e condivido appieno la tua recensione, a parte la lacrimuccia 🙂
    Il fulcro del racconto è la comunicazione, e gli alieni sono solo un pretesto, così come il loro aspetto.

  2. vavix / 16 Ottobre 2017

    Son contenta che sei d’accordo con me..
    ahahaha di solito la lacrimuccia non parte nemmeno a me 🙂

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