La storia vera che ha ispirato il film Netflix “La nave sepolta” con Ralph Fiennes

Il film Netflix 'La nave spolta' è un adattamento del romanzo 'The Dig', basato sulla storia vera degli importanti scavi archeologici di Sutton Hoo, in Inghilterra.

La storia vera che ha ispirato il film Netflix “La nave sepolta” con Ralph Fiennes

Una storia vera è alla base del film Netflix “La nave sepolta”

Dal 29 gennaio, sul catalogo Netflix Italia, sarà disponibile il film LA NAVE SEPOLTA (The Dig, 2021) di Simon Stone, con Carey Mulligan e Ralph Fiennes.
Il nuovo film Netflix è un adattamento del romanzo The Dig (2007) dello scrittore e giornalista inglese John Preston ispirato a fatti realmente accaduti nella prima metà del Novecento.
Perciò, sceneggiato da Moira Buffini, anche il film LA NAVE SEPOLTA si basa su una storia vera. Volete saperne di più? Seguiteci.
Ovviamente, occhio agli spoiler!

  • La nave sepolta
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    La trama de “La nave sepolta”

    Il film LA NAVE SEPOLTA è ambientato nel Suffolk, Inghilterra sud-orientale, nel 1938.
    Dal 1926, la giovane vedova Edith Pretty (la Mulligan) è proprietaria di un terreno, in località Sutton Hoo, in cui sono presenti grossi tumuli artificiali di terra. Certa che non si tratti di semplice materiale da riporto o di rifiuti accumulati negli anni, Edith contatta un archeologo locale e autodidatta, Basil Brown (Fiennes), che inizia una campagna di scavi.
    Il lavoro di Basil è il primo passo di un ritrovamento epocale, in grado di cambiare radicalmente la prospettiva sulla Storia della Gran Bretagna. Sotto la torba, infatti, vengono ritrovati i resti di un’antica nave funeraria carica di ornamenti d’oro, armi e altri manufatti tipici dell’Alto Medioevo inglese (VI-VII secolo d.C.), un periodo storico che, fino a quel momento, appariva molto incerto, avvolto dalla bruma del mito e delle leggende.

Sutton Hoo: un importante ritrovamento archeologico, alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale

All’epoca dei primi ritrovamenti a Sutton Hoo, la Seconda Guerra Mondiale gettava un’ombra sull’Europa. Con un occhio attento agli avvenimenti oltre la Manica, la Gran Bretagna salutava con entusiasmo la campagna archeologica iniziata da Basil Brown a Sutton Hill come un ritrovamento importante quanto quello della Tomba del faraone Tutankhamon, in Egitto. Fino a quel momento, infatti, i più grandi e importanti scavi archeologici del cosiddetto mondo occidentale si erano svolti nel bacino del Mediterraneo, tra Italia, Africa settentrionale, Grecia e Turchia.

Testimonianze dall’Inghilterra del VII secolo d.C.

Il campo di Sutton Hoo è stato testimone della vita e, soprattutto, della morte di Inglesi governati da un famoso sovrano, Redwald, che regnò sull’Anglia Orientale dal 593 al 617 d.C.
Fu il primo sovrano della regione ad abbracciare il Cristianesimo e, durante il suo regno, l’Anglia Orientale divenne così potente da imporsi sugli altri regni anglosassoni. Nella collezione di annali conosciuta come Cronaca Anglo-Sassone, risalente al IX secolo, Redwald viene indicato con il titolo di Bretwalda, con cui, all’epoca, si indicavano i sovrani che venivano considerati signori di più regni.

Gli scavi di Sutton Hoo, fonte di meraviglia

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Ralph Fiennes nel film ‘La nave sepolta’ [Photo Credit: Netflix].

Ancora oggi, i ritrovamenti legati ai tumuli funerari di Sutton Hoo generano stupore e meraviglia.
Fin dal XVI secolo, la zona è stata oggetto di trafugamenti documentati. Ai primi del Novecento, il campo era noto tra i locali per diversi ritrovamenti di monete d’oro e rivetti di ferro. Dopo la campagna archeologica di fine anni Trenta, in cui venne scoperta l’ampia camera sepolcrale che accoglieva la nave funeraria, l’area venne destinata all’esercito, per alcune manovre militari con mezzi pesanti. In seguito, vennero condotti altri scavi, negli anni Sessanta, Settanta e tra il 1983 e il 1992.

Cosa è stato ritrovato, a Sutton Hoo?

Nel corso degli scavi succeditisi nel tempo, oltre al corredo dell’imponente nave medievale, legata alla sepoltura di un re (forse, lo stesso Redwald), sono state rinvenute numerose tombe minori caratterizzate da apparati molto ricchi. Molto probabilmente, la tumulazione a Sutton Hill era riservata ai membri di una élite sociale che si distingueva per prestigio e quantità e valore dei possedimenti.
Nel campo, sono stati individuati 20 tumuli. Alcuni sono stati lasciati intatti, per scavi futuri da svolgersi con strumentazioni più sofisticate.
Oltre ad armi, monete e gioielli di pregevole fattura e finemente cesellati, per secoli, Sutton Hill ha conservato numerosi oggetti d’uso comune: pettini, pezzi di giochi in voga all’epoca, vettovaglie, fibbie, borse, lampade, finimenti per animali, strumenti musicali. Insieme a queste cose, gli archeologi hanno ritrovato spesso resti di animali cremati, offerti in sacrificio al momento dell’inumazione del defunto.
Nell’ultima campagna di scavi, sono state rinvenute anche la tomba di un giovane uomo, sepolto con armi e beni di varia natura, e quella del suo cavallo.
Volete fare un tour virtuale dell’esposizione dedicata a Sutton Hoo, nelle sale del British Museum di Londra? Allora, approfittate di Google Maps e date un’occhiata qui.

Nella realtà, cosa è successo ai personaggi de “La nave sepolta”?

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Fiennes e la Mulligan a Sutton Hill [Photo Credit: Netflix].

I protagonisti de LA NAVE SEPOLTA, Edith e Basil, sono esistiti davvero. Ma il libro di Preston e il film Netflix fantasticano un po’ sulla loro relazione che, stando alle fonti, fu solo platonica.
Poiché i ritrovamenti di Sutton Hoo ebbero luogo in un terreno intestato alla donna, i risultati degli scavi diventarono a tutti gli effetti proprietà di Edith. Ma la Pretty volle donarli subito all’intera Gran Bretagna. Così, tutto il materiale di fondamentale rilevanza storica rinvenuto venne acquisito dal British Museum.
Per il suo contributo all’archeologia nazionale, Sir Winston Churchill, Primo Ministro del Regno Unito dal 1940 al 1945, propose a Edith il titolo di Commendatore dell’Impero Britannico (CBE). La donna rifiutò.
Edith morì nel 1942, a 59 anni.
Invece, l’archeologo Basil Brown visse molto più a lungo, fino all’età di 90 anni, e morì, nel 1977.
Conosciutisi durante gli studi all’Istituto di Archeologia di Londra, Peggy (interpretata da Lily James) e Stuart Piggott (Ben Chaplin) erano sposati dal 1936. Il matrimonio finì nel 1954 e, 3 anni dopo, Peggy sposò un archeologo italiano, Luigi Guido. La coppia si separò nel 1959. Molti anni dopo, Peggy e Stuart si riconciliarono e assunsero la carica congiunta di presidenti della Wiltshire Archaeological and Natural History Society. Peggy morì nel 1994 e venne sepolta presso il tumulo di Silbury Hill, un altro importante sito archeologico britannico, situato nel Wiltshire.

Fonti consultate

Sito ufficiale del British Museum.
Tatler.com.
The Guardian.

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