irisversari

Se mi lasci ti cancello
Che spreco passare tanto tempo con una persona, solo per scoprire che è un'estranea.
Jim Carrey (Joel Barish)
American History X
L'odio è una palla al piede: la vita è troppo breve per passarla sempre arrabbiati, non ne vale la pena.
Edward Furlong (Danny Vinyard)
Sweeney: "Davo la colpa a tutti, davo la colpa ai bianchi, colpa alla società, colpa a Dio. Non avevo risposte perché mi facevo le domande sbagliate. Tu devi farti la domanda giusta." Derek: "E qual è?" Sweeney:"Tutto quello che hai fatto, ti ha reso la vita migliore?"
Avery Brooks(dr.Bob Sweeney) e Edward Norton (Derek Vinyard)
Il signore degli anelli - Il ritorno del re
Avanti! E non temete l'oscurità! Desti! Desti cavalieri di Theoden! Lance saranno scosse.. scudi saranno frantumati.. un giorno di spade! Un giorno rosso, prima che sorga il sole! Cavalcate ora! Cavalcate ora! Cavalcate per la rovina, e per la fine del mondo! Morte! Morte! Morte! Avanti, Eorlingas!
Bernard Hill (Theoden)
Trainspotting
Così preparai la roba e lei si fece. Ma solo dopo di me. Non ci fu bisogno di dirlo. Beh almeno ora sapevamo chi era il padre. Quel giorno non morì solo la bambina. Qualcosa dentro Sick Boy si perse e non tornò più. A quanto pare non aveva una teoria per spiegare un momento come quello. E nemmeno io. La nostra sola risposta fu di continuare a mandare tutto a farsi fottere. Accumulare miseria su miseria, ammucchiarla in un cucchiaio e dissolverla con una goccia di bile. Poi spararla in una schifa di vena purulenta e ricominciare daccapo. Andare avanti, alzarsi, uscire, rapinare, rubare, fottere la gente spingendoci impazienti verso il giorno in cui tutto sarebbe andato storto. Perché non importa quanta roba rimedi, o quanto rubi: non ne hai mai abbastanza. Non importa quante volte esci per rubare o inculare la gente: hai sempre bisogno di ricominciare.
Ewan Mcgragor- Mark Renton
La 25a ora
Monty:" Sì, vaffanculo anche tu." Riflesso: "Affanculo io? Vacci tu! Tu e tutta questa merda di città e di chi ci abita. In culo ai mendicanti che mi chiedono soldi e che mi ridono alle spalle. In culo ai lavavetri che mi sporcano il vetro pulito della macchina. In culo ai Sikh e ai Pakistani, che vanno per le strade a palla con i loro taxi decrepiti! Puzzano di curry da tutti i pori; mi mandano in paranoia le narici! Aspiranti terroristi, e rallentate, cazzo! In culo ai ragazzi di Chelsea, con il torace depilato e i bicipiti pompati, che se lo succhiano a vicenda nei miei parchi e te lo sbattono in faccia sul Gay Channel. In culo ai bottegai Coreani, con le loro piramidi di frutta troppo cara, con i loro fiori avvolti nella plastica: sono qui da 10 anni e non sanno ancora mettere due parole insieme. In culo ai Russi di Brighton Beach, mafiosi e violenti, seduti nei bar a sorseggiare il loro the con una zolletta di zucchero tra i denti; rubano, imbrogliano e cospirano. Tornatevene da dove cazzo siete venuti! In culo agli Ebrei Ortodossi, che vanno su e giù per la 47a nei loro soprabiti imbiancati di forfora a vendere diamanti del Sudafrica dell'apartheid. In culo agli agenti di borsa di Wall Street, che pensano di essere i padroni dell'universo; quei figli di puttana si sentono come Gordon Gekko e pensano a nuovi modi per derubare la povera gente che lavora. Sbattete dentro quegli stronzi della Enron a marcire per tutta la vita!!! E Bush e Cheney non sapevano niente di quel casino?! Ma fatemi il cazzo di piacere! In culo alla Tyco, alla ImClone, all'Adelphia, alla WorldCom... In culo ai Portoricani: venti in una macchina, e fanno crescere le spese dell'assistenza sociale. E non fatemi parlare di quei pipponi dei Dominicani: al loro confronto i Portoricani sono proprio dei fenomeni. In culo agli italiani di Benson Hurst con i loro capelli impomatati, le loro tute di nylon, le loro medagliette di Sant'Antonio, che agitano la loro mazza da baseball firmata Jason Giambi, sperando in un'audizione per I Soprano. In culo alle signore dell'Upper East Side, con i loro foulard di Hermès e i loro carciofi di Balducci da 50 dollari: con le loro facce pompate di silicone e truccate, laccate e liftate. Non riuscite a ingannare nessuno, vecchie befane! In culo ai negri di Harlem. Non passano mai la palla, non vogliono giocare in difesa, fanno cinque passi per arrivare sotto canestro, poi si girano e danno la colpa al razzismo dei bianchi. La schiavitù è finita centotrentasette anni fa. E muovete le chiappe, è ora! In culo ai poliziotti corrotti che impalano i poveri cristi e li crivellano con quarantuno proiettili, nascosti dietro il loro muro di omertà. Avete tradito la nostra fiducia! In culo ai preti che mettono le mani nei pantaloni di bambini innocenti. In culo alla Chiesa che li protegge, non liberandoci dal male. E dato che ci siamo, ci metto anche Gesù Cristo. Se l'è cavata con poco: un giorno sulla croce, un weekend all'inferno, e poi gli alleluia degli angeli per il resto dell'eternità. Provi a passare sette anni nel carcere di Otisville. In culo a Osama Bin Laden, a Al Qaeda e a quei cavernicoli retrogradi dei fondamentalisti di tutto il mondo. In nome delle migliaia di innocenti assassinati, vi auguro di passare il resto dell'eternità con le vostre settantadue puttane ad arrostire a fuoco lento all'inferno. Stronzi cammellieri con l'asciugamano in testa, baciate le mie nobili palle irlandesi! In culo a Jackob Elinsky, lamentoso e scontento. In culo a Francis Slaughtery, il mio migliore amico, che mi giudica con gli occhi incollati sulle chiappe della mia ragazza. In culo a Naturelle Riviera: le ho dato la mia fiducia e mi ha pugnalato alla schiena, mi ha venduto alla polizia, maledetta puttana! In culo a mio padre, con il suo insanabile dolore, che beve acqua minerale dietro il banco del suo bar, vendendo whisky ai pompieri inneggiando ai Bronx Bombers. In culo a questa città e a chi ci abita. Dalle casette a schiera di Astoria agli attici di Park Avenue, dalle case popolari del Bronx ai loft di Soho, dai palazzoni di Alphabet City alle case di pietra di Park Slope e a quelle a due piani di Staten Island. Che un terremoto la faccia crollare, che gli incendi la distruggano, che bruci fino a diventare cenere, e che le acque si sollevino e sommergano questa fogna infestata dai topi." Monty: "No... No, in culo a te, Montgomery Brogan. Avevi tutto e l'hai buttato via, brutto testa di cazzo!"
Edward Norton (Monty Brogan) e il suo riflesso.
Hiroshima mon amour
Divorami: deformami a tua somiglianza, così che nessun altro, dopo te, capisca il perché di tanto desiderio. Resteremo soli, amor mio. La notte non finirà, il giorno non sorgerà più per nessuno mai, mai più.Ti dimenticherò. Ti ho già dimenticato. Il tuo nome è Hiroshima.
Emanuelle riva-Lei
Storia da quattro soldi io ti dimentico. Una notte lontana da te e attendevo il giorno come una liberazione. Un giorno senza i suoi occhi ed ella ne muore. Ragazzina di Nevers, monella di Nevers. Un giorno senza le sue mani ed ella crede all'infelicità dell'amore. Ragazza da niente, morta d'amore a Nevers. Piccolo fantasma di Nevers io ti lascio partire stasera, storia da quattro soldi. Come fu per lui, l'oblio comincerà dai tuoi occhi, uguale. Poi come fu per lui l'oblio avrà la tua voce, uguale. Poi come fu per lui esso trionferà di te a poco a poco e tu diventerai una canzone.
Emanuelle riva-Lei
Metropolis
"Per quale ragione gli esseri umani devono cercare di risolvere le questioni facendo ricorso alla violenza?" "ce ne rendiamo conto anche noi in effetti è proprio in questo che si trova il problema. Sono le nostre emozioni che vibrano dentro di noi non permettendoci altro che avanzare inesorabilmente secondo le loro forti vibrazioni poichè senza affermarle noi stessi non riusciremmo a sopravvivere"
Pero & Atlas
Bianca
Michele:"Lei non faccia il tunnel!" Patrigno:"Cosa?" Michele:"Lei mi sta scavando sotto e mi toglie la panna. La castagna da sola, sopra, non ha senso. Il Montblanc non è come un cannolo alla siciliana, che c'è tutto dentro e come uno zaino lei se lo porta appresso per un mese e sta sicuro: il Montblanc si regge su un equilibrio delicato, non è come la Sacher Torte." Patrigno:"Cosa?" Michele:"La Sacher Torte." Patrigno:"Cos'è?" Michele:"Cioè... Lei, praticamente, non ha mai assaggiato la Sacher Torte?" Patrigno:"No." Michele:"Va be'. Continuiamo così, facciamoci del male!"
Michele Apicella (Nanni Moretti) e Il patrigno di Martina (Alberto Cracco)