9 Febbraio 2013 in Chi ha paura di Virginia Woolf?

Drammone teatrale claustrofobico ed isterico, perfetto per enfatizzare la naturale bravura della Taylor (al suo secondo Oscar, dopo Venere in visone) e di Burton, in cui l’uso del bianco e nero, i campi strettissimi di Nichols e le inquadrature sghembe accentuano il senso di scenica follia della storia.
Tensioni psicologiche esacerbate, per due ore abbondanti di giUochi sadici, menzogne, tristezze umane.
Alla lunga, eccessivo.

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