Recensione su Two Mothers

/ 20135.4133 voti

22 Ottobre 2013

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Imbarazzante, il dialoghista questo sconosciuto!!
Ma se avessero voluto fare un film per quarantenni pruriginose che sognano il bel corpo virile di un giovane non ci sarebbe stato nulla di male. Insomma, quanti film ad anagrafe invertita si vedono? E poi la Wright sta con uno che ha la metà dei suoi anni quasi anche nella realtà. Ma guardiamo bene il film: appunto nessuna indagine psicologica (probabilmente un ragazzetto si innamora dell’amica della madre, lei bè no; l’altra coppia si forma per ripicca no?), nessuna dinamica che non sia quella facciamo tutte le cose insieme da piccole, appena una delle due non può più anche l’altra deve smettere (perchè?), nessuna progressione dei personaggi. Bene, almeno dammi tensione erotica, giochi di sguardi veri, fammi vedere bene il crescere dell’urgenza fisica, fammi vedere l’indecisione, ma anche l’impossibilità di trattenersi, dammi erotismo. Niente. Se non ci fossero le due attrici che hanno abbastanza charme resterebbe giusto il mare.
Tale e tanta è stata la piattezza della cosa (ma davvero l’attore che interpreta Ian può smuovere gli ormoni? Suvvia, vien voglia di comprargli una macchinina telecomandata!) che mi ha ricordato l’orrore puro, ossia la riduzione televisiva (da noi al cinema non è mai arrivato infatti) de La Lettera d’amore della Schine. Ecco qui magari si può dire che una regia sindacale c’è. E anche un integrale della Wright :–)
Il lesbismo fra le due non è neanche tanto velato, fare sesso con i figli rispettivi è un modo per fare sesso con qualcuno di geneticamente vicino al tuo amore inconfessato. Poi chiusa finale con la storia che si ripeterà.
Molto antipatica la frase del ragazzotto che costruisce barche, ma eticamente, mica risparmiando il 60% facendole fare ai cinesi! Giammai! Ah, il nepotismo esiste anche in Australia.

2 commenti

  1. Stefania / 22 Ottobre 2013

    Ho letto circa un anno fa il racconto lungo della Lessing da cui è stato tratto il film e l’impressione che ne ho ricavato è la ricerca insistita di una prudérie fine a sé stessa che si risolve, a conti fatti, in nulla: il film, anche per questo, non mi ispira affatto e la tua recensione sembra confermare l’impressione negativa che ho ricevuto dal libro.
    Curioso, poi, che citi La lettera d’amore della Schine: ho letto anche quel romanzo e non mi è dispiaciuto, non sapevo ne fosse stato fatto un adattamento televisivo (“l’orrore puro” 😀 ).

    • tiresia / 22 Ottobre 2013

      Il libro della Schine regge nella sua leggerezza, fu anche un caso di costume prima che il toy boy si diffondesse come il cagnolino da passeggio :-), ma il film fu voluto fortissimamente dalla moglie di Spielberg che lo interpretò. Ora a soldi ed agganci la signora è messa bene…e cosa ne ha fatto? L’orrore puro, appunto 🙂

Lascia un commento