Tre colori - Film blu

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Tre colori - Film blu

Dopo aver perduto in un incidente d'auto la figlia e il marito, compositore di successo, Julie (Binoche) tenta di ricominciare da zero sbarazzandosi di tutto quel che la lega al passato, senza elaborare nemmeno un po' il lutto. Cambia vita ed abitudini, si rifugia nell'anonimato della metropoli, dove decide di cominciare ad aiutare ed amare il prossimo. Completa una partitura incompiuta del marito (un maestoso “Concerto per l'Europa”). Sceglie per il “Memento” del coro il tredicesimo capitolo della prima lettera di Paolo ai Corinzi. Primo film della trilogia sui colori della bandiera francese, con il blu che simboleggia la libertá.
hartman ha scritto questa trama

Titolo Originale: Trois couleurs : Bleu
Attori principali: Juliette Binoche, Benoît Régent, Florence Pernel, Charlotte Véry, Hélène Vincent, Philippe Volter, Claude Duneton, Hugues Quester, Emmanuelle Riva, Yann Trégouët, Isabelle Sadoyan, Julie Delpy, Zbigniew Zamachowski, Julie Gayet, Florence Vignon, Daniel Martin, Jacek Ostaszewski, Catherine Therouenne, Alain Ollivier, Pierre Forget, Philippe Manesse, Arno Chevrier, Idit Cebula, Stanislas Nordey, Jacques Disses, Michel Lisowski, Yves Penay, Philippe Morier-Genoud, Mostra tutti

Regia: Krzysztof Kieślowski
Sceneggiatura/Autore: Krzysztof Kieślowski
Colonna sonora: Zbigniew Preisner
Fotografia: Slawomir Idziak
Produttore: Marin Karmitz
Produzione: Francia, Polonia
Genere: Drammatico
Durata: 98 minuti

Dove vedere in streaming Tre colori - Film blu

Tre colori-Film blu / 15 Luglio 2020 in Tre colori - Film blu

Il “Film blu” è il primo film della trilogia dei colori di Kieslowski, ispirata alla bandiera francesa. Il film è incentrato sul dramma di Julie, che ha perso il marito e la figlioletta in un incidente stradale. Il maestro polacco riesce a non cadere nel melodramma e sforna invece un capolavoro intensissimo sull’Amore e la perdita(tematica che spesso ritorna nei film di Kieslowski). Bellissima la fotografia, dove il blu nelle sue sfumature domina, in particolare nel finale dove tutto si fa sinestesia tra immagine e musica classica. Bellissime anche le sequenze dell’amore fra Julie e Olivier: intense, tormentate ed intime senza scadere mai nell’eccesso. La caduta e la rinascita di Julie ci vengono presentate in maniera rispettosa: non vediamo mai scene di disperazione, ma scene di autentica emotività anche nell’apparente “nulla” che Julie utilizza per descrivere il suo stato psicologico dopo il trauma, ed anche nella scena del tentato suicidio Kieslowski non carica eccessivamente la scena di pathos(cosa che rende la scena ancor più pregevole). Si potrebbe definire il “Film blu” come un esempio di cinema sobrio, dove tutto è nitido e contemporaneamente sfumato, e dove ogni singola inquadratura porta con sé molteplici significati.
Menzione speciale per Juliette Binoche, splendida attrice protagonista.

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Au fond d’une douleur / 24 Maggio 2016 in Tre colori - Film blu

Scoprire Kieślowski, seppure con un ritardo di vent’ anni abbondanti, mi ha regalato emozioni intense, con picchi di visione registica che in alcuni momenti tolgono il fiato da tanta bellezza. C’è sicuramente una ricercatezza formale, una estetica che invade col suo colore dominante, ma qui non ho mai avuto la sgradevole sensazione dell’esercizio di stile perchè alla base c’è una storia di grande spessore umano. Un soggetto intelligente e ricco – Kieślowski insieme alla Holland e al fedele collaboratore Piesiewicz – che racconta della elaborazione di un lutto, con tutte le rimozioni rabbiose e disperate di una donna che cerca di costruirsi attorno un muro di solitudine. Impressionante la prova di Juliette Binoche, una delle interpretazioni femminili drammatiche più profonde e totali che io abbia mai visto. Mi rimarrà sempre impressa l’inquadratura in primissimo piano della pupilla scura e luccicante, sulla quale si riflette il bianco camice del medico foriero della tragica notizia. Naturalmente non vedo l’ora di continuare coi restanti colori della bandiera francese; fortunatamente Kieślowski non si arena nella ricerca pedissequa di riferimenti simbolici legati al tema della libertà (rappresentata da questo primo titolo della trilogia del colore) attraverso facili luoghi comuni, ma con grande nonchalance si inabissa perdendosi nel dramma intimo della protagonista, carezzando l’idea di libertà soltanto lateralmente. Grande protagonista di questo film è la musica, qui composta originalmente da Zbigniew Preisner, inserita con genialità nelle pieghe del racconto (un crescendo sinfonico sottolinea i momenti di maggior angoscia in Julie, spegnendo letteralmente ogni luce dell’immagine; un dito accompagna le parti musicali su un pentagramma, segnando pause e tempo).

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30 Novembre 2012 in Tre colori - Film blu

Brividi.
Dal primo all’ultimo minuto.
Dalla geniale sequenza iniziale, rasente all’asfalto, con lo pneumatico in primo piano, sobbalzante.. all’altrettanto geniale finale, mistico ed evocativo, (voglio esagerare) all’altezza di quello del 2001 di Kubrick.
L’intero film é un climax struggente.. Un inizio doloroso ma sostanzialmente asettico.. Un finale enfatico, arrembante.
Un soffocante dilemma esistenziale, dai contorni filosofici, accompagna l’intera pellicola.
Kieslowski é un artista e su questo non ci piove.. le sue inquadrature da prospettive improbabili hanno spesso qualcosa di magico.. (vedi nei primi minuti, in ospedale, il risveglio di Julie dopo l’incidente).
Un regista a cui piace giocare coi riflessi, magistralmente.
Un regista che riesce a infondere come pochi il senso del dramma.
“Marie perché piange? – Perché lei non piange!”
Quello di Julie é uno dei personaggi più complessi che mi sia capitato di incrociare in un film: cinismo, redenzione, egoismo, libertá. Semplicemente ininquadrabile.
Momenti emotivamente fortissimi.. gli schermi neri prima delle risposte di Julie, metafora delle sinapsi in azione.
Il blu é, ovviamente, il colore dominante: dall’uso dei filtri, ai dettagli, agli oggetti, più o meno simbolici. Blu sono i cristalli, unico ricordo materiale della figlia.. Di un blu surreale é la piscina, unico posto in cui Julie riesce a sfogare il proprio dolore.
Kieslowski é semplicemente geniale.

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