15 Recensioni su

I sogni segreti di Walter Mitty

/ 20137.1562 voti

Niente male / 26 Febbraio 2017 in I sogni segreti di Walter Mitty

Il Forrest Gump dei giorni nostri, anche se non paragonabile a quel capolavoro! Scorrevole e buona interpretazione di Ben Stiller, in una sorte di commedia un pò diversa dalle solite in cui è abituato. Molto carini i passaggi dalla realtà alla fantasia,quei frammenti danno un quel qualcosa in più, e lo rendono ancor più piacevole. VOTO 6 ANCHE SE SAREBBE UN 6.5

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davvero molto carino come film / 26 Dicembre 2015 in I sogni segreti di Walter Mitty

lo consiglio..molto meglio di alcuni “colossal”

17 Ottobre 2014 in I sogni segreti di Walter Mitty

Filmetto scadente e con un forte, fortissimo potenziale inespresso, secondo me.
Il rapporto con Sciònpenn era un pretesto ideale per approfondire la storia. Il fatto che Walter recuperi uno skateboard e poi pranzi da Papa John’s sembra far capire che si voglia ripercorrere tutta la sua vita, ma non è così o, almeno, la mia impressione era sbagliata. Peccato.

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30 Agosto 2014 in I sogni segreti di Walter Mitty

non è una recensione vera e propria, ma era da tanto che non vedevo un film così carino e “bilanciato”.

A spasso fra realtà e fantasia / 12 Maggio 2014 in I sogni segreti di Walter Mitty

Un film dalla trama semplice e apparentemente banale, ma assolutamente geniale per alcune accelerazioni improvvise della storia. Pellicola che fa riflettere sul divario fra il mondo in cui ci relazioniamo con gli altri e l’universo che invece ci immaginiamo. Impossibile non sentirsi partecipi, almeno per un attimo, della vicenda di Walter Mitty: ogni tanto è utile rallentare e concedersi un momento per seguire i propri sogni, rimasti fin troppo accantonati. Chi in fondo non si sente (o vorrebbe sentirsi) un po’ come Mitty?

Film da coppia? Certamente, anche se le diverse interpretazioni possono produrre accesi dibattiti (credetemi sulla parola).

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La quintessenza della vita / 16 Aprile 2014 in I sogni segreti di Walter Mitty

In fondo, siamo o vorremmo essere tutti un po’ Walter Mitty nel nostro piccolo: travolti dalla fantasia, in giro per il mondo, alla costante ricerca della quintessenza della vita. Ben Stiller dirige ed interpreta una bella pellicola, un atipico road movie che alterna sorrisi e malinconie. La bella cornice delle suggestive ambientazioni e sequenze in cui il personaggio compie il suo continuo peregrinare (fisico e mentale) sono un pretesto sufficiente per visionare questo lungometraggio.
Non qualcosa di imperdibile, ma sicuramente un lavoro apprezzabile.

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Stiller soprende! 8 / 31 Gennaio 2014 in I sogni segreti di Walter Mitty

Definito come un nuovo “Forrest Gump” credo che questo film meriti più attenzione del dovuto. Una pellicola semplice, forse anche scontata, ma di una regia malinconica, premurosa, eccellenti le fotografie e la colonna sonora! Sono rammaricato del fatto che non concorra agli Oscar del 2014, nemmeno una Nomination…. Una profondità che ci porta ad esplorare i lati nascosti di noi, con l’idea (come dice il motto del film) di smettere di sognare e iniziare a vivere… Una chiave poetica resa più calcata da un’ottima colonna sonora… Aspettavo con trepidazione di vedere, alla fine, quale fosse “la quintessenza” dello Scatto 25…e non ho potuto trattenere le lacrime… Vedetelo, e se l’avete perso al cinema, meglio se in HD. Un bell’8!

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19 Gennaio 2014 in I sogni segreti di Walter Mitty

bel film, non banale. fotografia molto curata.

Purtroppo banale / 11 Gennaio 2014 in I sogni segreti di Walter Mitty

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Sono l’unica che trova questo film piuttosto banale? Ho trovato questa pellicola a tratti surreale (per esempio la lotta di Walter con lo squalo) e a tratti decisamente scontata (era ovvio che la madre raccogliesse il portafoglio dalla spazzatura). Buona interpretazione di Stiller, niente da dire, ottima fotografia, paesaggi mozzafiato ma… Non è riuscito a convincermi del tutto, nonostante una buonissima idea di partenza: l’impiegato medio, annoiato dal lavoro, dalla routine e timoroso di qualsiasi cambiamento, decide, anche grazie all’amore, di mettere a repentaglio ogni sua certezza per dimostrare finalmente quanto vale al mondo e a sestesso.

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3 Gennaio 2014 in I sogni segreti di Walter Mitty

Walter Mitty è il direttore del reparto negativi di una famosa testata giornalistica che però sta per trasferirsi sul web. Lo smarrimento di un importante negativo è il pass per uno “spezzone di vita” fuori dai binari.
Dalla quantomai contorta storia di produzione, il film è un remake di radice letteraria. Ben Stiller dirige dietro e davanti alla macchina da presa, da regista e attore protagonista, confezionando un prodotto radicalmente diverso dal dirompente “Zoolander” e il debolmente satirico “Tropic Thunder”.
Ponendosi a metà strada tra il film evasivo e la commedia americana, Stiller riesce a far proprio il carattere sommesso della realtà, ancorando saldamente una storia che avrebbe potuto prendere decolli involontariamente fantastici, quindi ridicoli, riuscendo nell’impresa di farci vedere il film con occhi incuriositi prima che trasognanti.
La vera sorpresa però sta nella regia. Molte le sequenze da ricordare per sapienza del girato: il dinamismo dell’intero frangente della salita sull’elicottero è vertiginoso, divertente e grottesco allo stesso tempo, e i volti dei due attori si contorcono in espressioni rare da immortalare, più naturali che di mestiere. Lo spazio è catturato, talvolta utilizzato per dire ciò che non vuole essere banalmente esplicito, ma l’inquadratura è sempre bella ed efficace, a valorizzare e farsi sentire una volta tanto con merito, non invasivamente.
Se è vero questo si può altrettanto facilmente lamentare perplessità nella sceneggiatura riguardanti soprattutto il rapporto sentimentale, un po’ troppo visto, senza guizzi ne novità, che non aggiunge niente all’empatia filmica, semmai sottrae. Finale troppo lungo e altalenante, avrebbe beneficiato in una cesura più rapida e meno accomodante, almeno riguardo ad alcuni dei troppi nodi sciolti.
Umorismo presente ma non calcato, riuscita più di una gag comica. Personaggio di Sean Penn fascinoso e riuscito.

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29 Dicembre 2013 in I sogni segreti di Walter Mitty

Bel film un pò visionario. Walter Mitty è un sognatore ad occhi aperti; a volte si incanta nell’immaginare alcune scene. Innamorato di una sua collega (Kristen Wiig vista in Le amiche della sposa, in alcune scene somiglia vagamente a Jennifer Aniston), lavora per la rivista Life che sta per cambiare gestione e chiudere i battenti. Il suo amico fotografo Sean O’Connell (Sean Penn) gli spedisce un rullino di fotografie, di cui una dovrà finire sulla copertina dell’ultimo numero della rivista. Ma il negativo non si trova; quindi Walter Mitty (Ben Stiller) sarà costretto a vivere finalmente di persona le avventure che ha sempre sognato, inseguendo O’Connell in vari luoghi. Bella commedia con l’immaginazione di Walter Mitty e bei luoghi di contorno, in qualche scena si fatica a distinguere il “sogno” dalla realtà (in particolare le scene con lo skateboard davanti a Richard, il figlio di Cheryl, che molti in sala credevano facesse parte del sogno). I sogni si possono inseguire e raggiungere, inoltre il film sottolinea l’importanza di ogni lavoratore.

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Ben Stiller sorprendente / 29 Dicembre 2013 in I sogni segreti di Walter Mitty

Un film per sognatori, che fa sognare, basato su un uomo normale che vive la sua vita tra sogno e realtà. In fondo, tutti noi siamo come Walter Mitty, non abbiamo né visioni né ci incantiamo per ore fissando il vuoto, ma tutti noi in certi momenti della nostra vita sogniamo che le cose possano andare diversamente, tutti noi vorremmo vivere un’avventura come quella di Walter.
Il personaggio, interpretato magnificamente da Ben Stiller, ci risulta simpatico fin dai primissimi minuti perché tutti noi ci riconosciamo in lui. Penso che sia questo il punto forte del film: ci si affeziona al personaggio e lo si vuole seguire per tutta la sua avventura.
Il film è strutturato davvero bene: c’è questa ricerca del “Negativo n.25, la quintessenza della vita” che ci tiene incollati allo schermo per tutte le 2 ore che scorrono velocemente da quanto sono piacevoli le immagini; la fotografia riesce a dare sempre l’impressione che ci si trovi in un sogno anche quando ci è ormai chiaro che tutto quello che vediamo un sogno non è.
Il nostro Walter, quando finalmente parte e intraprende l’avventura che avrebbe sempre voluto fare, ma che per cause di forza maggiore dovette poi abbandonare, smette finalmente di avere visioni, smette di sognare perché la sua vita è diventata il sogno che lui ha sempre voluto realizzare.
L’amore in questo film non manca, non è una presenza invadente nel film, ma ci rende ancora più vicini al personaggio poiché è un amore che chiunque ha provato o potrebbe provare.
Ovviamente, essendo un film diretto da Stiller, i momenti comici e surreali non mancano mai e si ride che è una meraviglia. Battute fresche, piazzate al momento giusto ma soprattutto mai volgari.
Fantastico il cameo di Sean Penn nei panni del fotografo Sean O’Connell, un personaggio presente per tutto il film e che è la forza motrice dell’avventura di Walter.
Concludendo, “I Sogni Segreti di Walter Mitty” è un film per tutta la famiglia, uno di quei film che si lascia ricordare per i suoi bei momenti e che, volendo, lascia pure qualcosa dentro di noi: la voglia di dare ascolto ai nostri sogni, perché Walter è uno come noi, è uno di noi, ed anche lui è riuscito ad avere la sua indimenticabile avventura.

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sei e mezzo / 27 Dicembre 2013 in I sogni segreti di Walter Mitty

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Vedere Mitty e non pensare a Danny Kay è impossibile. Ma i sogni segreti di Walter Mitty sono così adattabili ad ogni epoca (tutto manca al mondo, ma non i sognatori), che il parallelo è ovviamente impossibile. Ed è impossibile perché non c’è nessun nesso, perché la storia sempre e comunque si modella sul presente di chi la racconta. Quindi questo film tutto può essere meno che un remake (Il Sogni proibiti del 1947 parlava di post seconda guerra mondiale e l’eroismo e l’avventura su quell’accadimento era modellata; ma soprattutto il Mitty degli anni quaranta era un giovane uomo castrato dalle donne del suo mondo, affascinato e impaurito dal femminile, i suoi sogni erano una rivolta contro una Giocasta ingombrante e il tentativo di crescere nel senso di maturare in senso virile, il sottotesto sessuale è la prima chiave di lettura).
Stiller quindi ci parla del qui ed ora, ossia della generazione mai sbocciata dei quarantenni, quelli che sono mediamente carini, mediamente aggiornati sull’oggi, mediamente occupati, mediamente innamorati, mediamente infelici. Mitty ha un lavoro grigio, ma con un senso di appartenenza, ma il mondo corre e le tecnologie/la crisi/il mercato gli rubano quel senso; Mitty non ha un amore, ma non è una tragedia, non è un problema enorme, è comunque infatuato di una donna, ma essendo il tempo di oggi tutto fa meno che incontrarla dal vero, c’è il social network no?; Mitty ha vissuto incastrato fra canzoni generazionali e quant’altro tanto che vuole un incontro non banalmente vero, ma “come quello di una canzone”; Mitty però ha una famiglia calda e accogliente, tutta al femminile, gli scontri generazionali sono roba d’antiquariato, la mamma fa le torte e questo è un valore imprescindibile (al netto delle burle); Mitty è un orfano, quello che avrebbe potuto fare non lo ha fatto perché la sua vita ha preso quella piega, ha subito una tragedia, non per inedia, ma per costrizione.
Quindi Mitty sogna, sogna con quella grandezza tipica dei quarantenni che hanno tecnologicamente vissuto l’impossibile delle avventure, sogna scollandosi dalla realtà che è quell’uguale camminare verso il lavoro una volta spento il pc.
E’ un film poetico e indulgente verso questa generazione, la prima dei demotivati (ma oddio, di fronte agli sdraiati di oggi i quarantenni sono quasi perfetti, tranne per il fatto di averli generati gli sdraiati di oggi). Racconta della rincorsa verso la figura paterna che è uno Sean Penn divertito, il padre putativo che esistendo (dove, come, quando non si sa, è appunto virtuale) lo spinge verso quell’avventura che non aveva potuto fare, una avventura follemente intrapresa con lo stessa leggerezza emotiva della sua adolescenza perduta per riappacificarsi con la rilevante realtà della bellezza delle cose poco eclatanti, della quotidianità delle partite di pallone sul tetto del mondo.
Tanto di cappello agli studios che riescono comunque a parlare della crisi in tempo reale (da noi si discute se si può oggi parlare dei nostri anni settanta, nessuno che abbia affrontato il Craxismo, l’unico film quasi instant, Il Gioiellino, è passato inosservato, se non ci pensa Moretti qui siamo alla frutta); troppo zuccheroso il ribadire continuo della bellezza dell’anacronismo che sia la pellicola o la torta; ma soprattutto a mio avviso davvero indulgente di fronte a questi quarantenni pienamente artefici della loro medietà, dell’inedia, dell’attesa, della paura.
Avendo a disposizione Life molto bella tutta la parte della ricerca dell’indizio attraverso le foto che sono schegge di persone/cose, quotidianità, sono la rappresentazione della vita di Mitty, ma lui non riesce a capirlo subito, contengono le immagini, che sono irrealistiche perché incapaci di essere la realtà e sono sogno comunque, il senso della vita segreta.
Bella la colonna sonora, io poi adoro Gonzalez

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To see things thousands of miles away, things hidden behind walls and within rooms… / 22 Dicembre 2013 in I sogni segreti di Walter Mitty

Mi è piaciuto molto questo Ben Stiller, attore e regista del remake di Sogni proibiti, film del ’47 tratto dal romanzo The Secret Life of Walter Mitty.

Una pellicola senza troppe pretese, lineare e piacevole per tutta la sua durata. Un film impreziosito da una fotografia incantevole, che con i suoi paesaggi e la sua colonna sonora faranno battere il cuore anche a chi non ha mai messo piede fuori di casa. O non ha mai vissuto esperienze particolarmente eclatanti.

Stiller al suo quinto lavoro da regista, si discosta leggermente dalla verve comica che da sempre ha contraddistinto il suo lavoro, incentrando la sua attenzione sul mutamento di un uomo che cambierà grazie alla forza dei suoi sogni.

Piccolo cameo per Sean Penn, nella parte dell’irraggiungibile Sean O’Connell, fotografo free lance che lavora per Life, un magazine che prende sicuramente ispirazione dal Time, noto settimanale statunitense.

Consiglio di vederlo al cinema.
Su uno schermo a 30 pollici perderebbe tutto il suo spirito.

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7/8 / 22 Dicembre 2013 in I sogni segreti di Walter Mitty

Una fotografia ottima per un film che nel complesso mi ha colpito. Ben Stiller si rivela non solo un buon interprete, ma anche un buon regista.
Una sorta di percorso di formazione di un manager di archivio impacciato e sognatore, che crea mondi immaginari per dare vita a ciò che pensa di non essere in grado di fare nella realtà.
Alla fine riuscirà a concretizzare i suoi sogni, senza aver bisogno di rifugiarsi nell’immaginazione.
Commedia prevedibile e a lieto fine, ma non per questo da sottovalutare.

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