14 Recensioni su

La notte del giudizio

/ 20135.9271 voti

Lo sfogo / 1 Luglio 2020 in La notte del giudizio

Nel 2022 la criminalità e la disoccupazione sono ai minimi termini, questo perchè i Padri Fondatori hanno deciso che una notte
all’anno (il 21 marzo) dalle 19 alle 7 del giorno dopo ci si può sfogare come si vuole anche con l’omicidio senza essere perseguiti
dalla legge.
James (Ethan Hawke) è un addetto ai sistemi di sicurezza che grazie a questa “regola” si è arricchito; vive in un bel quartiere con la moglie Mary (
Lena Headey) e i due figli; la notte del 21 marzo la trascorre tranquillo in famiglia al sicuro con il sistema di sicurezza a protezione
della casa. Ma un paio di inconvenienti complicano la situazione e la tranquillità della casa.
Buon film con ritmo e tensione; se ci fosse realmente questa regola, noi cosa faremmo? Ci sfogheremo sul nostro capo o su chi ci ha
fatto arrabbiare durante l’anno oppure come James trascorriamo in casa con la famiglia cercando di proteggerla ad ogni costo?
Un po’ inquietante la telecamera mossa dal ragazzino, che forse nella sua “innocenza” è il personaggio migliore; giustamente ambiguo
Ethan disposto a tutto, anche a fare brutte cose, per proteggere la sua famiglia.

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Un’idea geniale sviluppata male / 6 Marzo 2020 in La notte del giudizio

Trovo che quella di The Purge sia una delle idee più geniali degli ultimi anni ma purtroppo sviluppata malissimo partendo dall’idea che la qualità di un film sia un fatto irrilevante e che la distribuzione di massima sia il fine ultimo di un film. Peccato, perché i presupposti per un culto del thriller/horror c’erano tutti e sarebbe potuto uscire fuori qualcosa alla The Warriors (I guerrieri della notte) con gang organizzate dalle divise, maschere e trucchi distintivi che una volta all’anno uscivano fuori il peggio di sé. La trama è abbastanza banale da thriller/horror da serie B. Con una regia migliore, la giusta fotografia e una buona sceneggiatura ne sarebbe uscito fuori un film da 8. I sequel sono praticamente la stessa salsa con costumi diversi.

Il film sarebbe da 5 ma il soggetto è buono perciò gli do 6.

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Idea interessante… / 24 Settembre 2019 in La notte del giudizio

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Troppa criminalità. Quale la soluzione?
12 ore dove tutto è consentito, ma veramente tutto. In queste ore puoi sfogare qualsiasi repressione senza pagarne le conseguenze.
Non mi stupirei che tra qualche anno negli USA non faranno una cosa del genere. 🙂
Film che risulta interessante e non annoia per niente.
Non sono d’accordo sulla banalità della trama anche se avrei azzardato di più nel finale che per certi versi mi è piaciuto ma sicuramente i vicini dovevano fare un’altra fine…
SPOILERATA MICIDIALE!!!! AHAHAHAH!!!
Comunque nel complesso non è affatto male.
Ad maiora!

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Era davvero necessario? / 28 Luglio 2015 in La notte del giudizio

Nell’ultimo periodo ho riscoperto Ethan Hawke e di conseguenza mi sto andando a recuperare tutti i film che ha fatto.
Per caso mi son imbattuto in questo e leggendo brevemente la trama non è che avessi chissà quali aspettative.
La vicenda è la classica storia ambientata in un futuro abbastanza vicino dove per combattere la criminalità viene concesso un giorno all’anno dove ogni reato compreso l’omicidio è ammesso,insomma a tema ricordo altri 5 o 6 film.
Ho voluto comunque darle una possibilità,e son stati 120 minuti sprecati in quanto il tutto è inconsistente e telefonato.
Assolutamente sconsigliato.

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Idea meglio sfruttabile / 1 Ottobre 2014 in La notte del giudizio

Premetto che, da come anticipa il titolo di questa recensione, ho dato sette stelle a questo film principalmente per la trama, che trovo veramente originale e interessante. Credo che l’idea di partenza sia a dir poco geniale, le 12 ore di assoluta libertà da qualsiasi censura e inibizione imposteci dalla società, lo “Sfogo” visto come momento di purificazione e di liberazione da stress, rabbia e cattiveria e visto come un possibile modo per ridurre la criminalità nel paese. Purtroppo ritengo che, per quanto godibile sia il film, questa idea non sia stata sfruttata in tutte le sue possibili sfaccettature e che poi non venga proposto un vero e proprio spunto di riflessione, quando in effetti gli spunti di riflessione sono fin troppi. Non ho trovato inoltre convincente la figura del padre e soprattutto verso la fine ho avuto la sensazione che tutto fosse finto e privo di realismo, quando invece da una pellicola del genere mi aspetto realismo nudo e crudo. Vorrei inoltre dire che ho trovato veramente strabiliante l’interpretazione di Rhys Wakefield, avevo i brividi.

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27 Luglio 2014 in La notte del giudizio

Inizio promettente. Tutto il resto di una banalità sconcertante.
Perché l’idea alla base della pellicola era pure interessante, ma invece di tentare strade nuove (approfondendo magari le conseguenze dello sfogo sulla vita dei cittadini, soprattutto all’indomani della sua fine), il film si riduce a essere l’ennesimo home invasion come mille altri ne abbiamo visti.

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Anche soltanto per l’idea iniziale è un gran film! / 17 Luglio 2014 in La notte del giudizio

Ammetto che ci sono alcuni buchi nella sceneggiatura e alcune scelte registiche possono sembrare prevedibili e , a volte, banali, però è un film che alla fine risulta ben riuscito: buoni attori e scene di tensione all’interno della casa girate bene. Un’altra volta, come mi è capitato di vedere in altri film, troviamo la concezione che la propria abitazione ,e quindi le quattro mura che ti circondano, sono il posto più sicuro, ma in realtà non è così: l’essere umano si sente protetto solo in una gabbia.

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Stressante / 17 Aprile 2014 in La notte del giudizio

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

mi limito nel dire che le reazioni del padre sono veramente poco credibili, difronte al rischio di perdere i figli nessun padre avrebbe rischiato così tanto, solo per una vita di uno sconosciuto. In una situazione del genere vale la legge della sopravvivenza e tutti gli istinti sociali “in teoria” vengono accantonati. Per questo lo ritengo poco credibile. Trama avvincente ma rovinata da questi istinti secondo me errati.
Il mio voto è un sette perché nonostante tutto mi è piaciuto…

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12 Marzo 2014 in La notte del giudizio

Non che sia il film più originale di sempre, sia chiaro..ma..che bello che è!
Sarà stato per il cast che ho amato così profondamente o per la fotografia bellissima, ma questo film mi è veramente piaciuto troppo.
Ripeto, nulla di troppo nuovo, a parte l’idea delle 12 ore di delirio legalizzato, ma c’è qualcosa in questo film che mi ha colpito.
Bellissimo il twist finale.

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1 Febbraio 2014 in La notte del giudizio

Ecco cosa succede quando hai buone idee, ma non sai proprio come esporle materialmente. Se DeMonaco mi avesse raccontato la trama di questo film davanti a un caffè avrei reagito con un “Mammamia, che figata. E’ una critica alla società molto perspicace, potrebbe uscirci qualcosa di molto bello.”, ma non è andata così.

14 Agosto 2013 in La notte del giudizio

Distopia del domani. Il film è ambientato nel 2022, il presente prossimo, e segue, e ricorda, la denuncia e la costruzione drammaturgica contenute ne La zona, il film messicano sulle aberrazioni delle divisioni di classe e sui margini di libertà penale che i ricchi si possono comprare. La rifondazione degli stati uniti prevede ricchezza, annullamento della disoccupazione e della criminalità attraverso la concentrazione in 12 ore all’anno (una notte intera) della possibilità di sfogare gli istinti violenti senza limiti o quasi. Intelligente l’idea che manifesta la denuncia classista di uno spazio di libertà votata all’uccisione che “naturalmente” si svolge secondo i canoni consueti del ricco che ha i mezzi per proteggersi e del povero che diviene vittima inerme, ma che si ammanta di quella pennellata fideistica propria della religione laica yankee (la vittima ha un ruolo che è quello del capro espiatorio volto alla purificazione dell’istinto del carnefice; i cittadini assecondano il sistema tra una accondiscendenza razionale e l’adesione quasi religiosa). Quindi da un lato lo “sfogo” è un meccanismo per produrre reddito e ricchezza (armi, sistemi di sicurezza, creazione di posti di lavoro tramite l’eliminazione fisica di chi li occupa e la riduzione di quelle sacche di persone che appesantiscono lo stato sociale, non per nulla il protagonista crede nel sistema perché lo ha fatto ricco) e esplicita la gerarchia classista della società americana, dall’altro risponde al fanatismo religioso come mezzo di controllo della popolazione.
Il nucleo esplosivo è contenuto nella famiglia tipo in cui il padre è votato all’arricchimento e al successo sociale che il meccanismo dello Sfogo annuale gli concede, la madre è codinamente dubbiosa, ma colpevolmente senza nessuna vera spinta critica, i figli sono all’origine della crisi perché rompono il sistema (anche irriflessamente) che sentono solo di subire. E qui sta il problema del film, ossia l’occasione sprecata dal fatto che le intrusioni durante la notte di due estranei, e le conseguenze che queste comportano, avrebbero potuto portare un approfondimento psicologico sui tipi che la famiglia rappresenta, ma a questo punto tutto è risolto in maniera frettolosa, con pochissime battute sensate e nessuna cura dell’aspetto di presa coscienza di ogni protagonista. Nell’alzarsi della tensione dovuta all’assedio esterno che la famiglia subisce si sarebbe potuto aprire lo spazio per raccontare cosa la scelta di liberare la violenza cieca comporti e come la resistenza privata possa volgere in resistenza sociale, ma il film prende la strada del thriller violento che risulta comunque anche efficace, ma è un peccato davvero.
Pochi soldi, e si vede, ammiccamento a Funny games e ovviamente ad arancia meccanica, ma non sfugge la critica al sistema consumistico (i sistemi di sicurezza che vende il padre protagonista sono totalmente inefficaci, se lo fossero il meccanismo produttivo si bloccherebbe e l’intera costruzione capitalistica crollerebbe), al ruolo dei media come strumento di potere e di manipolazione del pensiero, ma che lascia uno spiraglio alla possibilità che diventino mezzo di contestazione, alla incapacità dei cittadini di vedere come la democratizzazione della violenza (ideale, nella realtà è solo un modo per irrobustire il privilegio e le differenze di censo) ha una eccezione che risiede lì dove sta il potere (i funzionari di classe 10 non possono essere toccati, ossia i politici non possono essere uccisi). Ogni riferimento ai pretesi salvacondotti nazionali è naturalmente casuale

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10 Agosto 2013 in La notte del giudizio

Diciamo che, se volessimo tradurre letteralmente il titolo originale – La purga – avremmo sicuramente una descrizione fedele di quello che poi il film, a mio avviso, è.

Buon thriller, 7! / 9 Agosto 2013 in La notte del giudizio

Non che sia un eccellente thriller originale, ma l’idea è abbastanza veritiera (e forse probabile?) quasi che la storia sia più ambientata ai giorni nostri, piuttosto che nel 2022… La Bestia dentro di noi liberata in una notte all’anno, dove tutto è permesso e legale. Fa pensare (giusto o sbagliato?) e la suspence aleggia per tutto il film fino al finale non tanto cosi scontato poi… Attori al limite della sufficienza (altri un po meno…) ma intelligente e ben diretto, cerca di rievocare la “paura domestica” dell’ottimo “Panic Room” e il recente “The Strangers”. 7.

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3 Agosto 2013 in La notte del giudizio

L’idea mi piaceva, una notte in cui tutto ciò che è illegale diventa legale senza conseguenze se non nella propria coscienza, ma la resa è davvero poca cosa, i personaggi sono piatti e alcuni colpi di scena piuttosto prevedibili, tipo i simpatici vicini di quartiere.
Assurdo per assurdo si poteva portare la storia molto al limete invece hanno preferito la svolta buonista che lascia il tempo che trova!

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