Recensione su Un poliziotto da happy hour

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Il voto sarebbe un 6.5 / 13 Agosto 2020 in Un poliziotto da happy hour

Film in bilico tra commedia e poliziesco.
Siamo in Irlanda dove il Sergente della Garda, Gerry Boyle (Brendan Gleeson), è un poliziotto non convenzionale dedito a vizi non
proprio professionali (alcool e prostitute) e con un senso dell’umorismo caustico (già eloquente dalla prima scena dopo un incidente
stradale). Dopo un omicidio che sembra opera di un serial killer, viene affiancato da un agente dell’Fbi, Wendell Everett (Don Cheadle), che indaga su un grosso traffico di droga.
Gerry Boyle è decisamente un poliziotto particolare, come si intravede dai suoi comportamenti sulle scene del crimine: sia l’incidente
stradale dell’introduzione che sull’omicidio. Però è anche, a modo suo, ligio al dovere e avrà modo di farsi valere all’interno della pellicola.
Particolari anche i tre narcotrafficanti, tra cui spicca Clive interpretato da Mark Strong.
Non mi soffermo troppo sul titolo italiano, disarmante per non dire peggio.

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