Un poliziotto da happy hour

/ 20116.566 voti
Un poliziotto da happy hour

Un agente dell'FBI arriva in un paese dell'Irlanda dove incontra un poliziotto sicuramente fuori da ogni schema, provocatorio e tagliente, sfacciato e brillante, con cui collaborerà per dare la caccia ad una banda di narco-trafficanti.
henricho ha scritto questa trama

Titolo Originale: The Guard
Attori principali: Brendan Gleeson, Don Cheadle, Liam Cunningham, Mark Strong, Katarina Čas, David Wilmot, Rory Keenan, Laurence Kinlan, Dominique McElligott, Sarah Greene, Fionnula Flanagan, Gary Lydon, Mícheál Óg Lane, Mark O'Halloran, David Pearse, Owen Sharpe, Wale Ojo, Darren Healy, Conor Moloney, Laura Hitchings, Pat Shortt, Mostra tutti

Regia: John Michael McDonagh
Sceneggiatura/Autore: John Michael McDonagh
Colonna sonora: Calexico
Fotografia: Larry Smith
Costumi: Eimer Ní Mhaoldomhnaigh, Ciara McArdle
Produttore: Flora Fernández-Marengo, Chris Clark, Andrew Lowe, Martin McDonagh, Ed Guiney
Produzione: Irlanda
Genere: Azione, Thriller, Commedia
Durata: 96 minuti

Dove vedere in streaming Un poliziotto da happy hour

Il voto sarebbe un 6.5 / 13 Agosto 2020 in Un poliziotto da happy hour

Film in bilico tra commedia e poliziesco.
Siamo in Irlanda dove il Sergente della Garda, Gerry Boyle (Brendan Gleeson), è un poliziotto non convenzionale dedito a vizi non
proprio professionali (alcool e prostitute) e con un senso dell’umorismo caustico (già eloquente dalla prima scena dopo un incidente
stradale). Dopo un omicidio che sembra opera di un serial killer, viene affiancato da un agente dell’Fbi, Wendell Everett (Don Cheadle), che indaga su un grosso traffico di droga.
Gerry Boyle è decisamente un poliziotto particolare, come si intravede dai suoi comportamenti sulle scene del crimine: sia l’incidente
stradale dell’introduzione che sull’omicidio. Però è anche, a modo suo, ligio al dovere e avrà modo di farsi valere all’interno della pellicola.
Particolari anche i tre narcotrafficanti, tra cui spicca Clive interpretato da Mark Strong.
Non mi soffermo troppo sul titolo italiano, disarmante per non dire peggio.

Leggi tutto

1 Marzo 2013 in Un poliziotto da happy hour

Graziosissima commedia noir. Cinica da morire a tratti e mooolto politically uncorrect!! il tipo di storie che amo insomma. una guerra di luoghi comuni tra americani e irlandesi.

9 Febbraio 2013 in Un poliziotto da happy hour

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Ufficialmente in corsa per la palma di più brutto titolo italiano, che infatti con l’originale non c’entra un ca**o. E non si vede cosa ci sia di happy, né di hour, ci sta giusto un poliziotto. Che è il protagonista, enorme, di una storia ambientata su di una verde costa dell’Irlanda, Galway e giù di là. In questo posto poco battuto, da tutto e da tutti, tanto che il poliziotto locale Gerry Boyle le prostitute deve farle venire da fuori, è lui che detta le regole. Ma lo fa perché conosce i suoi polli, o qualsivoglia espressione irish potrebbe essere il corrispettivo di questa. Ha un nuovo aiutanto molto ligio e diligente, con moglie gnocca, e la polizia scopre che in quella zona sta per arrivare, o partire, boh, non ricordo, anyway, Galway, transitare un carico di droga. Abbastanza grosso da far sì che gli venga affiancato, o per meglio dire messe sopra, un tipo nero dell’FBI americana. Ma figurati se quella testa d’irlandese accetta. I due elementi della coppia nero/bianco, classica del cinema d’azione USA, qui ci mettono tutto il film a trovare il modo di capirsi. E sia chiaro (o scuro. Ah. Ahah.) non perché quello è nero, ma perché quello è americano. La iproposizione del vecchio e nuovo mondo, Europa e America, che faticano a comprendersi perché magari hanno obiettivi comuni ma ca**o quanto sono diverse le strade per arrivarci. Per cui il nigga è tutto tecnologia e azione, l’altro lo sfotte con battute di razzismo aggratis senonché salverò tutto alla fine. Gerry è eroe atipico e grasso, locale e non globale, ubriacone e donnaiolo, perché tanto alla fine i principi che contano non sono quelli. Sono gli altri, alla fine l’ha capito pure l’americano.
E ora uccidiamo il titolista, capisco che si rischia di sporcare per terra, ma è necessario.

Leggi tutto

3 Marzo 2012 in Un poliziotto da happy hour

Credo di non essere mai incappata in un adattamento di un titolo cinematografico più inappropriato di questo.
Da sculacciata a mano aperta.

A parte questo elemento comunque non irrilevante (tralasciando volutamente la valutazione estetica della discutibile locandina italiana in cui campeggia, oltre ai due protagonisti, anche una pecora con una bandiera irlandese ed un trifoglio infilati in bocca, giusto per fuorviare ancor più lo spettatore), il film è davvero particolare.

Non si tratta di una commedia propriamente detta, benché le situazioni tragicomiche e le battute spiazzanti non manchino, né di un vero film poliziesco o d’azione, anche se ci sono di mezzo guardie e ladri.
Si tratta di una storia, semplicemente di una storia, né più, né meno.

Il protagonista, invece, è abbastanza sui generis ed esotico, è quel tipo di irlandese che mi fa pensare (da brava provincialotta) che tutti gli irlandesi siano così: rubicondi, irosi, caustici, schietti e generosi.
E’ ovvio che si tratta di uno stereotipo forzato, ma la cosa non mi è affatto dispiaciuta.
Brendan Gleeson, poi, è decisamente adatto alla parte: viso e corpo aderiscono come un guanto al suo personaggio.

Bella la colonna sonora firmata dai Calexico che riecheggia ambientazioni western.

Non credo sia un film indimenticabile, ma è certamente un prodotto curioso, ben diretto e ben interpretato (bravo anche Don Cheadle, benché pronunci troppi: “Cosa?”) che merita almeno una compiaciuta visione.

Leggi tutto

3 Dicembre 2011 in Un poliziotto da happy hour

C’è qualcuno che probabilmente traduce i titoli dei film dall’inglese senza neppure aver visto il film interessato o senza neppure aver cercato un briciolo di informazioni sul film in questione.
Non si può spiegare altrimenti questa assurda e stupida scelta del titolo italiano per un film che in origine è solo “The Guard”.
La componente ironica ce l’ha aggiunta il traduttore italiano non si sa bene perchè visto che questa non è una commedia. Perciò anche a voler pensare che l’abbia fatto per cercare di attrarre l’attenzione su un film indipendente e sperare di farlo passare come una commedia per incentivare gli incassi, ci si chiede, porco cane!, chi diavolo gli abbia insegnato una strategia di marketing così cretina da rischiare di far perdere sia quella parte di pubblico interessata ad un film di questo genere sia quella parte che si aspettava una boiata tipo “American Pie” e si trova davanti tutt’altro.
Perchè questo è un film irlandese, che ripropone tutti gli stereotipi irlandesi, condensati in un personaggio magistrale (splendido Brendan Gleeson nella parte!), fatto di quell’ironia fredda e tagliente, al limite del cinismo, bruciante e tipicamente collerica, un perfetto ritratto di un poliziotto vizioso ma perbene, un irlandese alla ricerca di una sorta di redenzione.
Perfetta l’ambientazione, la sceneggiatura è un orologio svizzero ben calibrato e molto buono anche il resto del cast (da DOn Cheadle a Liam Cunningham a Mark Strong).
Un appello: andate oltre il titolo che è l’unica cosa brutta e, purtroppo, ce l’ha messa proprio qualche idiota del ca**o qui in Italia.

Leggi tutto