Recensione su The Abyss

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“Un posto sulla terra più impressionante di qualsiasi altro nello spazio” / 19 Febbraio 2017 in The Abyss

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

James Cameron con Terminator mise in pratica la lezione di Carpenter, per cui aveva lavorato agli effetti speciali di 1997 – Fuga da New York (1981), su come realizzare un robusto film d’azione con pochi mezzi. Qualche anno dopo, avendo già sperimentato il grosso budget con Aliens – Scontro finale (1986), dimostra di aver recepito anche gli insegnamenti quello che all’epoca era la massima espressione del cinema spettacolare per famiglie, Steven Spielberg, realizzando un film che si inserisce nella falsariga di produzioni simili: The Abyss (1989).
Il film è un kolossal ambientato in un gigantesco laboratorio sottomarino per la ricerca del petrolio. Il personale viene incaricato di soccorrere un sommergibile militare che trasporta una testata nucleare. In questo contesto si inseriscono le apparizioni di strani esseri alieni, apparentemente pacifici, anche se questa non è l’opinione dei militari.
L’opera è una specie di versione subacquea di Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977), da cui riprende gli alieni visti come creature angeliche, con rimandi al classico di Hawks La cosa da un altro mondo (1951), almeno per quanto riguarda l’attrito tra scienziati e militari che si sviluppa in seguito all’incontro con un alieno, stavolta non ostile, in un ambiente isolato dal resto del mondo.
L’ambiente dove si svolge l’azione, come detto, sono le profondità marine, che sostituiscono, in modo decisamente appropriato, come dice anche la tagline del film riportata sopra, gli abissi dello spazio profondo.
Altro rimando evidente è quello con un altro classico della fantascienza, Ultimatum alla Terra (1952), soprattutto per il messaggio, rivolto ai terrestri da parte degli alieni, su cosa accadrà dell’umanità se continuerà a vivere in modo sconsiderato. La scena dove questo messaggio viene esplicitato è però assente nella versione cinematografica ed è stata ripristinata nell’edizione in DVD.
Come altri lavori del regista, il film mostra un ulteriore progresso nella tecnica degli effetti speciali, soprattutto nelle sequenze del serpente costituito d’acqua, usato dagli alieni per comunicare con gli umani, uno dei primi e sofisticati utilizzi del morphing integrato a sequenze realistiche.
Gli alieni veri e propri sono invece disegnati dal famoso fumettista e illustratore francese Moebius.
Nonostante lo spiegamento di mezzi, il film non ottenne, un po’ ingenerosamente, un gran successo di pubblico e di critica, probabilmente perché discontinuo ed eccessivamente lungo, ma rimane uno dei migliori film del genere del periodo.

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