Recensione su L'uomo d'acciaio

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Realizzato veramente male. / 23 Giugno 2013 in L'uomo d'acciaio

Usando un lessico ricercato e pregno di contenuti tecnici, questo film è una delle più colossali boiate che occhio umano possa incrociare. Una pellicola realizzata veramente male in molti aspetti, alcuni dei quali addirittura elementari, che fa affogare le pochissime cose buone in un mare di ridicolo involontario.

Partiamo dalla regia. Snyder evidentemente ha perso il suo tocco dopo il trasferimento al Galatasaray, perché ciò che si salvava (almeno esteticamente) nelle sue opere prima citate qui è pessimo, senza un senso compiuto e con scelte da far impallidire un viso pallido. La parte iniziale su Krypton è uno dei segmenti narrativi più campati per aria che potessero fare, e come se non bastasse è impreziosito da riprese con una fastidiosa ed inutile telecamera a mano. Probabilmente stava per arrivare sul set un tirannosauro, perché l’effetto traballante si nota molto e ciò è dannoso al film, facendolo scadere nel ridicolo già dopo i primi minuti.

Dato che chi ben comincia è a metà dell’opera Hack-a-Zack continua a deliziare il pubblico con flashback sparati contro lo spettatore completamente (e sottolineo COMPLETAMENTE) a caso, anch’essi senza un senso logico e tra l’altro neanche cronologici. Non si salvano neppure le scene di combattimento, che di solito sono il salvagente-paperella anche del peggior film immaginabile, perché sono di una lunghezza esagerata e sfiancante, sono costituite essenzialmente da scazzottate più o meno elaborate e dulcis in fundo hanno una ripetitività che sfiora il replay.

In un obbrobrio del genere degli attori non c’è da dire molto. Henry Cavill è un Superman diverso da quello interpretato da Christopher Reeve (1978, 1980, 1983, 1987), più tormentato e riflessivo. Esteticamente è bene nella parte, ma questa ciofeca se la gioca con il raccapricciante Superman Returns del 2006, per cui il rischio che si BrandonRouthizzi è alto. La coppia dei padri Russell Crowe – Kevin Costner è penalizzata tantissimo dalla scarsa qualità del film, che non riescono a sollevare ma anzi sono mezzi di ulteriore affossamento. Michael Shannon non è il Terence Stamp di Superman II (ma proprio no) e alla fine della fiera il suo Zod risulta piuttosto anonimo. Probabilmente per dare un giudizio più affidabile avremmo dovuto vederli in un film almeno sufficiente.

Paragrafo Lois Lane: opinione personale, ma a me come personaggio non è mai piaciuto. L’ho sempre vista come una che teoricamente dovrebbe essere forte, determinata e indipendente ma che in pratica è l’enorme stereotipo della donzella da salvare, perennemente in pericolo senza l’intervento dell’alieno con la S sul torace. Ad interpretarla c’è Amy Adams, statunitense cresciuta a baccalà e polenta, gran brava attrice e gran bella donna che paga però il fatto di non azzeccarci nulla con il personaggio. La penalizza inoltre la scelta del film di mostrare in maniera esagerata quanto Lois sia cazzuta: tra le altre cose dialoghi sopra le righe con un colonnello, scotch buttati giù a goccia e intraprendenza che sfiora l’autodistruzione contribuiscono a fare di lei non la protagonista femminile ma una irritante e inverosimile macchietta.

In tre parole? Un film inguardabile.

2 commenti

  1. emageht / 29 Giugno 2013

    Completamente d’accordo su quanto hai detto. E’ una disamina perfettamente in linea con la mia, tanto che reputo superfluo scrivere una mia recensione essendoci gia’ in questa tutto cio’ che ho notato anch’io.
    Aggiungerei al massimo i buchi di sceneggiatura quali dare senza ragione una “penna usb” a Lois Lane all’interno della navicella di Zod che poi rivelera’ avere una porta usb adatta all’inserimento della stessa (potrei essermi perso qualcosa io annoiato a morte da scene di combattimento prive di suspense).
    “Quando crollano i palazzi”, insomma ok che dopo l’11 settembre il cinema americano e’ cambiato…ma qui si scade nel ridicolo. La sola scena della caduta dei palazzi e delle macerie e delle polveri che rincorrono la folla in fuga si ripete almeno due volte nel giro di dieci minuti! E poi, ciliegina sulla torta, la stagista del Daily Planet finisce sotto le macerie incastrata, in una inquadratura che e’ identica a quella di Fahreneit…che cavolata.
    Jonathan Kent piu’ supereroe del figlio poi…ridicolita’ su ridicolita’, il costume e’ preconfezionato dal padre in uno scomparto segreto in quella che credo sia una rivisitazione della Fortezza della Solitudine…insomma, ce n’e’ da dire su questo film.
    Inquadrature volte a rendere un supereroe chiunque compaia, e poi mi estromettono Lex Luthor, di cui viene citato solo il nome della sua compagnia su un camion di passaggio che esplode durante il combattimento, che poi a detta mia sarebbe il personaggio piu’ interessante che potevano buttarci dentro, altro che Zod o come si chiama lui.

    • mat91 / 29 Giugno 2013

      Sì, di scene ridicole o mal realizzate ce ne sono a bizzeffe, io ho cercato di fare un discorso in generale per evidenziare le pecche del film. Volendo si potrebbe parlarne per ore! 🙂
      A me la scelta di Zod come villain non era dispiaciuta inizialmente, peccato che sia stato reso in modo molto bidimensionale. Qui è solo un generale ammaliato dal potere e classico stereotipo dell’ottusità militaresca vista sullo schermo mille volte…

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