Recensione su Strangerland

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Anch’io mi domando “E quindi”? / 3 Settembre 2016 in Strangerland

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Purtroppo oggi molti registi hanno il brutto vizio di mettere la carne al fuoco e di non toglierla non appena si sente puzza di bruciato.
A me sembra che il regista abbia un po’ voluto imitare Peter Weir dirigendo questa specie di “Picnic a Hanging Rock” moderna con tanto di mistero e di surrealismo, ma il risultato finale e quello di un film mancante sotto diversi punti di vista.
Il ruolo principale e’ dato dal deserto australiano e dalla sua bellezza (molto suggestive le riprese dall’alto dei canyon) che sta a rappresentare la solitudine dei suoi protagonisti, incastonati in una cittadina immersa nel deserto dove e’ logico e naturale che un adolescente si senta imprigionata e abbia desiderio di scappare via.
I tanti miraggi allucinatori che significato hanno? Anche qui come nel caso di Weir la causa della sparizione della ragazza e’ da ricercare nella natura e nei paesaggi spettrali che l’hanno inghiottita? Non si sa, non c’e’ una spiegazione finale, tutto e’ avvolto nel mistero.
Penso che lo spettatore sarebbe collassato gia’ dopo pochi minuti se non fosse per Nicole Kidman, tiene in piedi da sola tutta la baracca segno che quest’attrice riesce ancora a sfruttare al meglio i ruoli decenti che le offrono dato che il talento non le manca di certo(per Il fratello raccomandato di Joseph Fiennes invece non c’e” proprio speranza, ogni qualvolta che lo guardo mi conferma di avere numerosi limiti espressivi e attoriali).
Se non volete che vi vada con questo caldo in pappa il cervello non guardatelo.

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