Recensione su Raya e l'ultimo drago

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Buon film d’avventura per famiglie / 23 Giugno 2021 in Raya e l'ultimo drago

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Il 59mo lungometraggio animato Disney Raya e l’ultimo drago, co-diretto da Don Hall (Oscar per Big Hero 6), Carlos López Estrada, Paul Briggs e John Ripa, è ambientato in un continente fantastico che riprende numerosi stilemi della tradizione narrativa e iconografica asiatica (con un piccolo inserto africano, direi, legato alla regione Zanna).

L’eroe, anzi l’eroina, è una, l’indomita Raya (che allunga la lista delle Principesse Disney), ma, come ogni buona storia di matrice orientale portata sullo schermo, qui, funziona la regola del 5-per-tutti-nel-nome-di-una-entità-pacifica-superiore (il drago d’acqua Sisu, in questo caso): come un Voltron o un Supercar Gattiger, come i 5 Cavalieri di Atena, come le Guerriere Sailor o i 5 Samurai, il gruppo rafforza il valore del singolo e salva/aiuta lo shogun Mitsukuni Mito, la Lady Isabel, il Kung Fu Panda di turno. Così, via via, l’epopea di Raya si affolla di personaggi-(perlopiù) alleati stereotipati ma mediamente simpatici, ognuno con una caratteristica fisica/un’abilità ben definita, in grado di arricchire (e perfino smussare le spigolosità de) la serissima protagonista che, infine, impara che, letteralmente, l’unione fa la forza.

Nel complesso, Raya e l’ultimo drago è un film d’avventura per famiglie che, se dal punto di vista narrativo presenta ben pochi sussulti (aspetto sempre un altro exploit degli sceneggiatori Disney, dopo Zootropolis), deve la sua buona riuscita a un ritmo sostenuto e a una grande ricchezza visiva e formale.

Nota a latere [spoiler spoiler spoiler spoiler spoiler spoiler]: mi è sfuggito come mai i Druun non siano definitivamente spariti, i draghi non si siano risvegliati e Sisu non sia rimasta presente fisicamente, quando la gemma è stata creata per la prima volta. Cioè, non ho proprio capito perché alla fine del film la gemma ricomposta spazza via “il Male”, mentre, all’atto della sua creazione, questo non succede. Pardon, magari mi sono distratta, però, se qualcuno mi volesse aiutare a capire meglio…

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