Recensione su Prey

/ 20226.452 voti

All’altezza dell’originale / 15 Agosto 2022 in Prey

Un prequel che, caso rarissimo, è all’altezza (o forse addirittura superiore) all’originale (il Predator del 1987). Prey ha una trama senza fronzoli e senza sbavature, che dopo un avvio un po’ lento si fa tesa, serrata, avvincente. Amber Midthunder, attrice appartenente alla Nazione Sioux, già vista nella serie tv Legion, è l’eroina che incarna in questa occasione l’archetipo della Ripley di Alien – e ci riesce con pieno merito. Peccato per la colonna sonora volenterosa ma che avrebbe richiesto un tema musicale all’altezza di quello de L’ultimo dei Mohicani.

Dai credit finali mi pare assente il secondo migliore interprete del film, il cane Sarii. Rimedio all’ingiustizia: il suo vero nome è Coco ed è una femmina di cane della Carolina. Questo è il suo primo ruolo: prima del film si trovava in un rifugio per cani abbandonati.

4 commenti

  1. Insomnium / 16 Agosto 2022

    solitamente non entro mai nel “range” delle opinioni, ma che questo film sia all’altezza se non meglio dell’originale del 1987 , non sta ne in cielo ne in terra.
    come anche il paragone della protagonista indiana (manco mi ricordo il nome…) con Ripley.
    Cioè proprio…no. Basta.
    E fine.

    • Achero / 16 Agosto 2022

      Su Rotten Tomatoes Prey ha un gradimento dei critici del 93%, mentre il Predator originale sta all’80%. Su Metacritic, il punteggio è rispettivamente di 71 e di 46 (va detto per completezza che le valutazioni dei semplici utenti danno la preferenza in entrambi i siti a Predator). Questo dato non significa molto, di per sé; può darsi che in passato i critici fossero semplicemente di manica più stretta. Ma una cosa la dimostra: che la mia opinione, giusta o sbagliata che sia, non è poi così balzana.

      Quanto al paragone tra Naru e Ripley, se mi rileggi con attenzione ho scritto semplicemente che Amber Midthunder interpreta un ruolo, quello della donna che combatte contro un mostro alieno, che trova il suo capostipite nella Ripley di Alien – e questo è un fatto banale ed evidente – e che lo fa con bravura – questa è un’opinione, ma supportata dalla critica praticamente unanime. Non vedo bene quale sia il motivo dello scandalo.

      • Insomnium / 16 Agosto 2022

        non ho bisogno di appoggiarmi a cosa dice la collettività o una massa informe di individui, per dare forza alle mie idee.
        Specie in un momento storico come questo, dove la stupidità e l’incapacità umana , sono al loro massimo del loro vigore. In tutto, dalla politica alle relazioni sociali, dalle arti alla medicina.

        il primo Predator aveva una colonna sonora eccezionale , parte integrante del film , un senso di angoscia e claustrofobia (nonostante fossimo nella giungla) che questo film neanche lontanamente si sogna.
        A volte pareva una trasmigrazione in film di un cartone Disney.
        La protagonista è forse l’unica che si salva come interpretazione (pur essendo di bassissimo livello) , gli altri sembrano dei tizi pescati a caso dalla strada e messi li a fare gli indiani.
        I dialoghi sono ridicoli e pacchianissimi, le battute non fanno ridere e i personaggi hanno lo spessore di un foglio di carta.
        Si salva, come detto il Predator e gli effetti visivi. Ma anche grazie-al-caxxo , siamo nel 2022 vs un film che ha 35 anni .

        Il Predator ha ridefinito il concetto di alieno – horror insieme allo Xenomorfo di Alien.
        E lo ha fatto 35 anni fa, producendo nel contempo un film divertente,avventuroso , e anche un pò pauroso.

        Con questo Prey al massimo ti addormenti se non resisti alla noiosissima prima parte in cui viene celebrato (l’obbligato) politically correct su minoranze etniche e genere femminile (del Predator, chissenefrega…siamo nel 2022 , che diamine)
        Oppure se resisti fino alla fine, non puoi che concludere che al primo, questo film non allaccia nemmeno le scarpe.

        • Achero / 16 Agosto 2022

          Neanche io ho bisogno di appoggiarmi a cosa dice “la collettività o una massa informe di individui” per dare forza alle mie idee. Ma se qualcuno viene a dirmi che le mie opinioni sono al di fuori del “range” normale o legittimo, gli dimostro che non è vero, proprio appellandomi a quello che hanno detto i critici. Il che non vuol dire che io e i critici abbiamo ragione.

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