OPERAZIONE GUARDONE / 19 Gennaio 2019 in L'occhio che uccide
“L’occhio che uccide” di Powell è un bel film schiacciato dal peso degli anni. La recitazione e le linee di dialogo sono pesanti e didascaliche rallentando un ottimo film che difetta solo per ritmo. Si perché per il resto è veramente notevole. Il soggetto è interessante, il racconto metacinematografico e il dramma psicologico sono affascinanti così come alcune soluzioni registiche adottate. Su tutte quella della soggettiva dell’assassino (non è spoiler, avviene al minuto 2) che verrà più volte ripresa in futuro da altri cineasti.
Un potenziale capolavoro frenato dal periodo di concepimento e da un regista non spregiudicato quanto un nostro Mario Bava. Se fosse uscito nel decennio successivo con la libertà creativa dettata dalla nuova Hollywood forse staremmo parlando di un classico e non di un cult.
Ad ogni modo i pregi sono superiori ai difetti e nel complesso mi è piaciuto.
Voto: 6,5
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