Recensione su Onward: Oltre la magia

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La Pixar e l’immaginario epic metal / 8 Gennaio 2021 in Onward: Oltre la magia

Onward è una specie di film Disney Pixar “minore” (un po’ come Arlo, se me lo concedete), non tanto per la qualità dell’animazione (eccellente, che ve lo dico a fare) o della storia (un po’ più disneyana che in altre recenti occasioni), quanto per la sua avventurosa distribuzione, che, secondo me, lo ha penalizzato un po’. Infatti, Onward è stato distribuito nei cinema di tutto il mondo, ma in maniera un po’ discontinua e “di corsa”, a causa delle prescrizioni sanitarie legate alla diffusione del COVID-19.
Disponibile da qualche tempo su diverse piattaforme di streaming legale, a noleggio o previo acquisto, ora il film è disponibile anche su Disney+, incluso nell’abbonamento al servizio.

Onward affronta un tema ormai caro alla Pixar, cioè la morte (vedi Coco, Soul e, per qualche verso, Inside Out), ma, in maniera originale, cala il racconto in un contesto ibrido dalle connotazioni fantasy. In questo senso, mi ha ricordato molto American Gods, il romanzo di Neil Gaiman da cui è stata tratta l’omonima serie tv Amazon.
Cosa accade ad antiche creature mitiche e mitologiche, quando nessuno (neppure esse stesse) si ricordano più di loro?
Strizzando l’occhio agli appassionati di giochi di ruolo ed epic metal, Onward racconta una buffa avventura di formazione. E questo, secondo me, è il tasto dolente del film, perché, nello sviluppo della storia e dei personaggi, ci sono tutti i cliché (accomodanti) del caso, senza una virgola fuori posto. Peccato.

Nel complesso, è un gradevolissimo film per tutti, ricco di azione, invenzioni visive e trovate narrative.

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