Recensione su Natale in Casa Cupiello

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Sufficienza (ma perché a Natale siamo più buoni) / 28 Dicembre 2020 in Natale in Casa Cupiello

Si può essere bravi registi e bravi attori, ma replicare il genio e la grandezza di Eduardo de Filippo è un’utopia irrealizzabile. Con questo spirito molti di noi, in particolare chi è napoletano come me, si è avvicinato a questo “Natale in casa Cupiello” di Edoardo de Angelis. Un’opera che, ancor prima del suo passaggio televisivo, è stato sommersa da una valanga di critiche da parte di coloro che sono affezionati alla versione televisiva del 1977 e che molti canali regionali ripropongono durante il periodo delle festività a mo’ di tradizione, un po’ come gli struffoli, l’insalata di rinforzo e la tombolata in famiglia (anche se, per ovvie ragioni, quest’ultima è saltata).

Questa nuova versione televisiva della tragicommedia di Eduardo lascia molto straniti. Se Sergio Castellitto ce la mette tutta per proporci la sua interpretazione di “Lucariello”, non si può dire lo stesso per gli altri interpreti. Ci si concentra di più sul lato drammatico della vicenda omettendo quasi tutte le parti comiche che hanno reso l’opera di Eduardo apprezzata e amata, soprattutto nella già citata versione televisiva del ’77. Accettabili le musiche di Enzo Avitabile, anche se la canzone alla fine del film stona parecchio con l’atmosfera.

Film buono per avvicinare le nuove generazioni a una delle commedie più famose di Eduardo, ma per i nostalgici la sua mancanza e quella di Luca de Filippo. Pupella di Maggio e di tutti gli altri si fa sentire abbastanza.

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