Oceania

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Oceania

Vaiana, figlia del capovillaggio dell'isola di Motunui, è solo un'adolescente, ma, sfidando le insidie del mare aperto e la volontà del padre, sale a bordo di un'antica canoa per attraversare il riff, solcare l'Oceano e risolvere un problema risalente a mille anni prima che rischia di far morire la sua isola. Vaiana deve trovare il semidio Maui e convincerlo a rimettere al suo posto il cuore dell'isola madre Te Fiti.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Moana
Attori principali: Auli'i Cravalho, Dwayne Johnson, Rachel House, Temuera Morrison, Jemaine Clement, Nicole Scherzinger, Alan Tudyk, Louise Bush, Oscar Kightley, Troy Polamalu, Puanani Cravalho, Lin-Manuel Miranda, Christopher Jackson, Mostra tutti

Regia: Ron ClementsJohn Musker
Sceneggiatura/Autore: Jared Bush
Colonna sonora: Mark Mancina
Produttore: John Lasseter, Osnat Shurer
Produzione: Usa
Genere: Azione, Fantasy, Famiglia, Animazione
Durata: 107 minuti

Dove vedere in streaming Oceania

niente di nuovo, classico happy ending e qualche canzoncina. / 10 Maggio 2020 in Oceania

Zootropolis lo distrugge alla grande. Di classici Disney come questo stereotipati o come si usa in questi anni ” pompati di politicamente corretto” non ne possiamo più. Nulla da dire per grafica ed animazioni, superlative.

Nessuna novità (nel bene e nel male) / 10 Dicembre 2017 in Oceania

(Sei stelline e mezza)

Animazione strepitosa, un buon ritmo e cura dei dettagli impressionante. Da Rapunzel in poi, le chiome in CGI hanno fatto un deciso balzo in avanti e, qui, quelle di Vaiana e Maui sembrano intinte costantemente in un balsamo divino, superando in bellezza perfino quelli -ormai bidimensionali- di Pocahontas: wow! (E gli animatori dedicano a quei riccioli sballonzolanti quante più soluzioni possibili: iconografiche, comiche… Glieli fanno accarezzare, pettinare, acconciare, asciugare e bagnare infinite volte)
Anche le animazioni dell’acqua: ri-wow!

Per il resto, narrativamente parlando, siamo sempre dalle solite parti. Scopri chi sei, sfida te stesso e le regole costituite per il bene personale e delle persone a cui vuoi bene, ecc. ecc.
In questo senso, pur usando argomenti simili, il contemporaneo “fratello” Zootopia, con cui Oceania si è scontrato anche agli Oscar, mi è sembrato molto più originale: perlomeno, sfrutta con buoni risultati un paio di generi cinematografici (il noir e il buddy movie d’azione, per esempio).
Qui, invece, non perviene nessuna novità (per quanto Vaiana ci tenga a ribadire che lei, oilalà, non è una principessa [Disney], ma solo la figlia di un capovillaggio).

Fra le cose superflue, ma inserite nel plot per quello che sembra sia una sorta di dovere nei confronti della tradizione disneyana, uno pseudo-villain superfluo rappresentato dal granchio tronfio e amante delle cose sbrilluccicose al pari di una gazza (terribile il doppiaggio italiano affidato a Rafael Gualazzi) e la mascotte animalesca rappresentata dal maialino kawaii che sembra essere stato pensato apposta per produrre gif animate e peluche (azzeccato, invece, il polletto strabico e suonato).

Ah! Simpatica la storia dei tatuaggi animati di Maui che, però, mi ha ricordato tanto il pretesto narrativo de L’uomo tatuato di Bradbury e di Infernalia di Clive Barker, ma anche le decorazioni dei vasi attici di un altro precedente disneyano mitologico, Hercules.

Musiche e canzoni accattivanti, ma perché non riesco più a capire bene i testi come un tempo, da diversi film a questa parte? Problema condiviso anche con il compagno di divano, eh.

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Il voto sarebbe un 6.5 / 1 Dicembre 2017 in Oceania

Buon film d’animazione della Disney.
Dopo la storia raccontata dalla nonna di Vaiana, in cui il semidio Maui tenta di rubare il cuore di Tefiti per donarlo agli uomini, ci troviamo su un’isola polinesiana dove Vaiana è l’erede del capo. Lei vorrebbe esplorare l’oceano ma il padre la vincola ai suoi doveri di “principessa” (un pò simile in questo a “The brave – Ribelle”).
Interessante e divertente, con lo stupido pollo a farla da padrone per le scene più simpatiche; ma anche i battibecchi tra Maui e Vaiana non sono male.
Il semidio all’inizio è egoista, narciso ma Vaiana riuscirà a farlo aprire e insieme formeranno un’ottima coalizione per riportare il cuore di Tefiti al suo posto.
Unico difetto le numerose canzoni che accompagnano le vicende; alla lunga rompono un pò … il ritmo anche se alcune non sono male (anche nella versione italiana).

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Ottimo film, come sempre! / 28 Novembre 2017 in Oceania

Ancora una volta la Disney riesce a realizzare un film che non delude certo le aspettative e riesce a proporre qualcosa di nuovo, piacevole, divertente, e, come sempre, realizzato in modo veramente ottimo. Questa avventura, come da titolo (italiano ovviamente, perché ovunque si chiama Moana, come la protagonista, ma guarda caso da noi il titolo e il nome sono stati cambiati…) è ambientata in Oceania, e la protagonista è appunto la rinominata Vaiana, giovane figlia del capo del villaggio di un’isola polinesiana che vive bene nel suo isolotto, mostrando grande intelligenza, gentilezza e varie capacità. Il suo sogno però è il mare, che però le è proibito: il limite è il reef. Sarà la nonna a mostrarle la vera storia, e a rivelarle un’antica ma reale storia che getterà presto anche la sua isola verso la fine. Perché, come visto all’inizio, mille anni prima il semidio Maui aveva rubato una pietra dal potere di creare la vita, scatenando però appunto la distruzione. La ragazza, dopo la morte della nonna, decide di inoltrarsi nel mare per salvare il villaggio, ma dovrà affrontare diversi nemici ed incontrare un personaggio che certo dopo tutto questo tempo, e dopo la sua sparizione, non si aspettava. Film piacevole, che scorre bene, un piacere per gli occhi e nemmeno le canzoni che sono un po’ tantine danno troppo fastidio, anzi, sono quasi tutte ben azzeccate e ben pensate. Come al solito la Disney fa sempre bene, nulla da appuntare, film da guardare senza dubbio, soprattutto, ma non solo, per i fans.

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Non male / 13 Marzo 2017 in Oceania

Ammetto che me lo aspettavo più sensazionale, e che gli avrei dato un voto più alto. Però non mi posso lamentare non è poi tremendo. E poi per la seconda volta (non dovrei sbagliarmi) la protagonista femminile non è di famiglia reale.