7 Recensioni su

Giovane e bella

/ 20136.3195 voti

22 Gennaio 2014 in Giovane e bella

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Continua l’indagine di Ozon sulle storie malate della gioventù d’oltralpe. Eppure, dopo il supersick Nella casa, qui le vicende cercano alla rinfusa un senso senza trovarlo.
Isabelle è questa tipa 17enne superfica, con una bella e noiosa famiglia e così. Un’estate si fa un crucco al mare, un asino pazzesco che è pure tirchio e nemmeno le paga il gelato (lungi da me pagare le cose a qualcuna eh. Ma diamine, fino a non far pagare lei ci arrivo!) e che nemmeno ficca bene. Oh. Deinde, offesa da questa del destino avversità, torna a casa e mette il suo annuncio sur le web e comincia a puttaneggiare qua e là, come libellula inquieta, e prende un sacco di soldi (fuori mercato!) e nemmeno li spende, lo fa per il gesto, e il gusto, estatico dell’esser desiderata e estetico in sé. Perché? Nulla mai è esplicitato; intanto, e intorno, ovviamente viene scoperta, perché un tizio troppo viagrato le schiatta nella vagiaina (e scusa il francesismo), e dramma familiare. Con la madre che non sa dire altro che robe del tipo “che abbiamo fatto per meritarci questo”, ci manca solo che dica gesùdamoracceso, e nessuno riesce a capire questa ennesima noiosa ragazza interrotta. Gnocca è gnocca eh, e il suo corpo nudo ti viene buttato addosso mentre si scopa la chiunque, ma per un porno a tutto tondo si sarebbe dovuta fare almeno anche il patrigno, il fratello e lo psi (topoi di un certo livello), tutta roba per cui Ozon butta le basi ma lascia lì, perché evidentemente si sente cool nell’accennare solo al suo essere pornomane (lo dico senza giudizi morali associati, ci mancherebbe) e poi nascondere la mano, rifugiandosi dietro insondabile il mistero dell’adolescenza. Hai scoperto il mistero dell’adolescenza. Bravo! Bah.

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Il vuoto che ci può essere dentro l’animo di un’adolescente / 24 Dicembre 2013 in Giovane e bella

Il flm descrive bene l’anima vuota della bell protagonista che si eccita nel suo gioco alquanto pericoloso ma alla fine non prova sentimento …
A me il film è piaciuto e poi il viso sempre corruciato della protagonista ben si addice al messaggio del film ..l’apatia che prova lei per l’amore

23 Dicembre 2013 in Giovane e bella

Farsi prendere dall’entusiasmo è sempre rischioso e in questo caso dopo l’ottimo Nella Casa, Ozon si lascia andare verso un film che avrebbe potuto essere molto più di quello che è. Che sia colpa della splendida protagonista? Marine Vacht è bellissima, sensuale, affascinante, ammaliante. Non le manca nulla per essere un’arma di seduzione di massa, ha anche quello sguardo languidamente francese e quella sensualità che alcune donne francesi hanno e che è inimitabile (per quanto bella una Bellucci non sarà mai una Marceau). Forse Marine ha sedotto anche Ozon, che ha dimenticato di spiegare i motivi, che ha finto di nasconderli dietro la poesia, che ha smesso di essere sarcastico, che ha desciso di essere neutrale e di descrivere.
Ma essere neutrali non significa non essere precisi.
Le figure dei genitori, dello psicologo, degli agenti di polizia, dovevano essere in qualche maniera pungolate e sbeffeggiate. Invece, quello che serpeggia per tutto il film è una sorta di lassismo e di debolezza di chi dovrebbe educare, sacrificati sull’altare di un certo liberismo totalizzante. La responsabilità non è di casa qui.
E allora, se una ragazzina annoiata e consapevole della sua avvenenza, decide di diventare una puttana per nessun motivo in particolare e chi dovrebbe controllarla non ha il carattere per farlo (permettere tutto per paura di limitare la libertà altrui è un atteggiamento di facile indifferenza e debolezza), è inutile trovare facili escamotage e valzer poetici per giustificare le libertà giovanili e dar un senso ad una scelta che di senso non ne ha.

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22 Novembre 2013 in Giovane e bella

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Parzialmente delusa. Mi era piaciuto molto Nella casa e comunque Ozon conserva uno sguardo direi quasi puro. L’incipit è molto bello e promette benissimo, introduce il tema dello sguardo (che invade il film, Isabelle si guarda da fuori e in ogni stanza d’albergo ci son specchi), ma mi ha delusa la “scomparsa” del fratello a un terzo del film, quando era così interessante il rapporto fra i due ragazzi. Storia di una adolescente e della sua solitudine (Isabelle non ha neppure una confidente), del suo sentirsi unica nell’universo come accade a tutti gli adolescenti. Mi è piaciuta l’idea del potere e della sua scoperta, quando Isabelle si accorge di avere un potere enorme sui suoi uomini (la scena del teatro) cambia radicalmente, in un certo qual senso lei trova una strada nella costruzione della propria identità. E’ davvero molto ben rappresentato il rapporto, difficile, con la madre tutto giocato sul tema del corpo e della crescita: nonostante il denaro guadagnato Isabelle continua ad indossare i vestiti della madre per i suoi incontri (e, sempre, alla fine del sesso si riveste da ragazzina quale è), la madre la percepisce ad un certo punto come un pericolo erotico, una sua rivale. Non per nulla il cerchio viene chiuso con un’altra donna, più anziana della madre con la quale ha combattuto virtualmente la stessa battaglia erotica, vincendola in un certo senso data la sua giovinezza, ma senza in verità, a causa della stessa giovane età per la mancanza di esperienza, essere stata capace di elaborare un rapporto maturo con il suo corpo (immediatamente si offre alla donna) e con le persone che le stanno accanto.
In generale però credo che sia un film di cui non si conserverà grande memoria, tolta la bellezza della protagonista

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C’è chi l’amore lo fa per noia…. / 11 Novembre 2013 in Giovane e bella

E’ vero che , citando Rimbaud , a 17 anni non si può essere seri ma da lì a scegliere di prostituirsi per saltare le tappe ed entrare velocemente nel mondo degli adulti attraverso il sesso ci passa un bel po’ . Infatti Isabelle/Lea , cresciuta in una famiglia ricca ed affettuosa ma la presenza della quale , ad eccezione di quella del fratello più giovane che stravede per lei , si avverte solo in occasione della programmazione delle ferie e per l’ordinaria amministrazione , si vende soprattutto per curiosità e per l’eccitazione che le procura la preparazione e l’attesa dell’incontro , più che per un appagamento sessuale quasi sempre inesistente.
Un film sul malessere e la noia dell’età adolescenziale nell’era di Internet in cui la protagonista Marine Vacth si dimostra forse più bella che brava , ma comunque convincente nella sua parte , e con l’eccellente cameo di Charlotte Rampling per un finale che illumina alla grande quest’ultima fatica di Ozon che si conferma regista abile ed efficace .

P.S. 7 stelline solo per la Rampling …

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Bella di giorno 2.0 / 9 Novembre 2013 in Giovane e bella

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

(Sei stelline e mezza)

Un elegantissimo Ozon propone un tema scabroso come quello della prostitutzione minorile edulcorando leggermente la pillola, mostrando lo squallore delle situazioni arrivando ad un pelo dall’incedere troppo morbosamente sui dettagli “di colore”.

Come la (talora irritante) madre della protagonista, lo spettatore si domanda per tutta la durata della pellicola perché Isabelle abbia deciso di prostituirsi.
Il dialogo finale tra la ragazza e la moglie di un suo cliente parrebbe disvelare tutto ( o forse no?), ma resta il fatto che l’enigmatica Isabelle, tanto bella (ed algida) quanto introversa e complessa, oscura oserei dire perfino a sé stessa, genera sentimenti contrastanti nella platea: da un lato, suscita tenerezza, perché ispira istantaneo desiderio di protezione; dall’altro, invoglia all’ “antipatia”, perché spreca con leggerezza spaventosa le sue virtù, senza “motivare” le proprie scelte. Pare che non sappia che farsene del suo fascino e della sua evidente beltà ed uno spreco tale non può non infastidire chi vi assiste.

Eppure, ripensando a Rimbaud, citato con Romanzo (Quando hai diciassette anni non fai veramente sul serio), si potrebbe blandamente giustificare ogni “errore” di Isabelle.
Il fatto è che lo stesso Rimbaud, in Giovinezza, dice: L’ingenuità fisica amaramente avvilita. Ecco: l’ingenua maturità sessuale di Isabelle ha perso spontaneità, è stata avvilita da qualcosa che neppure a lei, in fondo, ha mai dato davvero piacere.

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5 Novembre 2013 in Giovane e bella

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Nell’arco di 4 stagioni seguiamo la storia della protagonista, una liceale che dopo aver perso la verginità durante le vacanze estive torna a scuola e inizia a prostituirsi con gente più anziana.
Non si capisce bene il perché di questa scelta, potrebbe essere forse la noia o la curiosità più che la voglia di trasgredire ma la cosa prosegue quasi fosse un hobby, la ragazza infatti non sembra cambiare di molto la propria vita.
Quando un affezionato cliente muore durante un amplesso la sua doppia vita viene scoperta e lei sembra disposta a tornare ad essere una semplice studentessa di 17 anni.
Il regista ha voluto dare al film un taglio quasi documentaristico, viene raccontata una storia ma non si entra più di tanto nella mente della protagonista, si vede ciò che fa ma non vengono date molte spiegazioni e tanto meno giudizi.
Alla fine però arriva il colpo di coda: la moglie del cliente defunto chiede un incontro e questo dialogo breve ma intenso potrebbe si dare una spiegazione a tutto ma anche fare l’esatto contrario

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