Recensione su Giovane e bella

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22 Gennaio 2014

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Continua l’indagine di Ozon sulle storie malate della gioventù d’oltralpe. Eppure, dopo il supersick Nella casa, qui le vicende cercano alla rinfusa un senso senza trovarlo.
Isabelle è questa tipa 17enne superfica, con una bella e noiosa famiglia e così. Un’estate si fa un crucco al mare, un asino pazzesco che è pure tirchio e nemmeno le paga il gelato (lungi da me pagare le cose a qualcuna eh. Ma diamine, fino a non far pagare lei ci arrivo!) e che nemmeno ficca bene. Oh. Deinde, offesa da questa del destino avversità, torna a casa e mette il suo annuncio sur le web e comincia a puttaneggiare qua e là, come libellula inquieta, e prende un sacco di soldi (fuori mercato!) e nemmeno li spende, lo fa per il gesto, e il gusto, estatico dell’esser desiderata e estetico in sé. Perché? Nulla mai è esplicitato; intanto, e intorno, ovviamente viene scoperta, perché un tizio troppo viagrato le schiatta nella vagiaina (e scusa il francesismo), e dramma familiare. Con la madre che non sa dire altro che robe del tipo “che abbiamo fatto per meritarci questo”, ci manca solo che dica gesùdamoracceso, e nessuno riesce a capire questa ennesima noiosa ragazza interrotta. Gnocca è gnocca eh, e il suo corpo nudo ti viene buttato addosso mentre si scopa la chiunque, ma per un porno a tutto tondo si sarebbe dovuta fare almeno anche il patrigno, il fratello e lo psi (topoi di un certo livello), tutta roba per cui Ozon butta le basi ma lascia lì, perché evidentemente si sente cool nell’accennare solo al suo essere pornomane (lo dico senza giudizi morali associati, ci mancherebbe) e poi nascondere la mano, rifugiandosi dietro insondabile il mistero dell’adolescenza. Hai scoperto il mistero dell’adolescenza. Bravo! Bah.

1 commento

  1. paolodelventosoest / 4 Luglio 2016

    Condivido il tuo illustre parere, che come al solito è molto comico ma rivela una fondamentale finezza di visione .
    Sono rimasto anche io abbastanza deluso da questa falsa pruderie che fa da veletto a una rielaborazione del genere lolitesque anni ’70, una narrazione episodica di incontri erotici che dovrebbe raffreddare ogni bollore dietro il dramma di dannazione adolescenziale ma alla fine ci gioca (e senza particolare brillantezza).

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