Il Mostro

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Il Mostro

Valerio Barigozzi è un giornalista fallito incatenato alla squallida rubrica sentimentale di un quotidiano minore. Separato e con un figlio adolescente che assiste impotente alle umiliazioni subite dal padre nella vita di tutti i giorni, Barigozzi occupa l'ultimo posto nella mangiatoia del potere. Divorato dal livore e dalla brama di riscatto sociale, avrà la sua occasione di rivalsa grazie alla corrispondenza epistolare che intesserà con un misterioso serial killer.
scimmiadigiada ha scritto questa trama

Titolo Originale: Il mostro
Attori principali: Johnny Dorelli, Sydne Rome, Renzo Palmer, Yves Beneyton, Enzo Santaniello, Henning Schlüter, Renato Scarpa, Gianrico Tedeschi, Orazio Orlando, Salvatore Baccaro, Angelica Ippolito, Carlo Reali, Vittorio Zarfati, Mauro Vestri, Clara Colosimo, Renzo Rinaldi, Guerrino Crivello, Carlo Demi, Giuseppe Terranova, Omero Capanna, Liana Tabacchino, Mostra tutti

Regia: Luigi Zampa
Sceneggiatura/Autore: Sergio Donati
Colonna sonora: Ennio Morricone
Fotografia: Mario Vulpiani
Costumi: Franco Carretti
Produttore: Claudio Mancini, Ugo Tucci
Produzione: Italia
Genere: Thriller, Commedia
Durata: 94 minuti

Dove vedere in streaming Il Mostro

Satira feroce ma imperfetta / 14 Giugno 2020 in Il Mostro

Il mostro di Luigi Zampa è una satira grottesca e feroce dell’italiano medio del post-boom, in pieni anni di piombo.
Johnny Dorelli è Barigozzi, uomo e giornalista insoddisfatto: la sua vita privata va a rotoli, il lavoro non lo soddisfa e non gli permette di vivere nella tranquillità economica e viene trattato a pesci in faccia da molte persone. A sua volta, però, il Barigozzi non si fa scrupoli a essere infido e violento (vedi, lo sfregio alla macchina che gli impedisce di uscire dal parcheggio, la mancia mancata al parcheggiatore, il tifo infoiato allo stadio, la violenza verbale nei confronti della moglie) e questa sua cattiveria sempre meno sopita esplode del tutto quando si accorge che, manipolando la realtà, può ottenere un notevole tornaconto personale.

L’idea, da un soggetto di Sergio Donati, è veramente forte, una via di mezzo tra Sbatti il mostro in prima pagina di Bellocchio (1972) e Il giocattolo di Montaldo (1979). E, come il di poco successivo film di Montaldo, rappresenta una interessante variazione del cinema criminale all’italiana, rappresentato fin qui pressoché esclusivamente dal sottogenere poliziottesco.

Purtroppo, il film di Zampa difetta nella rappresentazione, davvero troppo meccanica, didascalica, e, comunque, mal supportata da gran parte del cast. Se Dorelli, in fondo, è -per opposizione- adatto alla situazione (a memoria mia, non gli era mai stato affidato un ruolo così negativo) e Sidne Rome si libera (finalmente) dal ruolo della svampita in maniera abbastanza convincente (con il doppiaggio di Maria Pia Di Meo che contribuisce al risultato finale), non si possono dire soddisfacenti le prove degli altri attori ricorrenti, in primis quella di Enzo Santaniello (il figlio di Barigozzi).

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21 Dicembre 2013 in Il Mostro

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Il Mostro.
Un film cupo, critico e a tratti malato firmato Luigi Zampa. Musica gentilmente offerta da Ennio Morricone.

Ogni cane ha il suo giorno.
Questa frase si addice moltissimo al protagonista della vicenda, Valerio Barigozzi. Egli è un giornalista fallito, una persona arrabbiata.
E’ arrabbiato con la moglie.. ex moglie, con la sua professione e con il mondo in generale.
E’ violento “il Barigozzi”, vomita veleno in lungo e in largo per tutta la vita, vive perennemente in questo stato d’animo perché è sfruttato e fabbricherà un mostro. La sua abilità professionale viene usata per una rubrica di un settimanale femminile, quando risponde alle lettere è costretto a firmarsi Contessa Esmeralda. E’ una situazione umiliante ma l’occasione per uscirne si verifica quando riceve una lettera firmata “il Mostro” in cui si annuncia un assassinio, l’assassinio di “Nonno Gustavo” un presentatore televisivo di programmi per bambini.
L’omicidio viene commesso e Barigozzi ottiene la fama. Si instaura un rapporto epistolare fra il giornalista e Il misterioso assassino. Dopo il primo vengono commessi altri delitti e lui comincia ad indagare. A parte la trama quello che mi ha colpito è il modo in cui vengono discussi i temi legati alla vicenda. Il film infatti è girato ed ambientato negli anni ’70. In una fase storica dove bombe, rapine, terrorismo facevano da padroni, gli omicidi vecchio stile erano una boccata d’aria per il cittadino comune (citazioni del film). Da notare come Barigozzi (Johnny Dorelli) sfrutti con estremo cinismo la sua posizione, lo status raggiunto. Senza farsi troppi scrupoli diventa manovalanza di una società per azione che vende delitti. Il giornale per cui lavora se ne frega delle vittime, vuole che la tiratura delle copie vendute sia sempre in positivo. Da annoverare poi il clima di paura su cui si costruisce il fenomeno mediatico
e l’elaborazione del mostro-icona: l’assassino come il vicino di casa e la conseguente paura nelle donne mature e dall’altro lato il mostro che invece affiata i giovani.
Il mostro come un guerriero solitario che distrugge tre centri di potere, tre figure legate al successo, ai soldi.
Tutto sommato l’ho trovato sulla sufficienza anche se è lontano dal Thriller contemporaneo ha delle potenzialità enormi. Fra le potenzialità emerge sicuramente una denuncia alla ricerca dello scoop, il marketing sviluppato:
dietro alla figura del “mostro” ruoterà una ditta di rossetti (quindi la moda e la pubblicità), una serie di fumetti sui supereroi per i bambini fino ai 12 anni e una serie di racconti sadomasochisti/porno per i ragazzi fra i 15 e i 20.
E poi la cucina, i pettegolezzi delle massaie, la paura generale…
Tutto questo è il mostro

La fine tragica, malinconica, un po’ ovvia e buonista fa perdere dei punti ma sommariamente rimane un lavoro da non buttare.

DonMax

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