Recensione su Food for Profit

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28 Marzo 2024

Un viaggio scatologico che alterna basso e alto, dalla me**a degli allevamenti intensivi a quella degli uffici dei lobbisti e dei politici. Un lavoro d’inchiesta che non va giudicato per le sue qualità estetiche ma per la sua capacità di denunciare la corruzione di un sistema che, svuotata di senso ogni procedura democratica, si rivela essere una lobbycrazia basata sull’opacità e il negazionismo: a essere negati non sono solo gli enormi danni prodotti dagli allevamenti intensivi (sugli animali, sull’ambiente, sull’uomo) ma la loro stessa esistenza (ci si rifiuta persino di darne una definizione giuridica chiara). L’originalità del documentario consiste nel concentrarsi non tanto sul danno (noto a chiunque sia minimamente interessato al tema) ma sulla beffa, ossia che gli allevamenti intensivi siano finanziati dagli ignari cittadini europei tramite strumenti (PAC o Politica Agricola Comune, ben 387 miliardi per il periodo 2023-2027) che in teoria dovrebbero servire per conseguire gli obiettivi del Green Deal. Il racconto tocca diversi temi senza essere dispersivo, perché riassumibile in una richiesta politica ben precisa: “Stop ai sussidi pubblici agli allevamenti intensivi”! Un motto che ogni cittadino dovrebbe urlare a squarciagola, per difendere la salute propria e altrui, per continuare a credere nell’idea di Europa o almeno in quella della democrazia. Se lasciamo che ci tolgano salute, dignità e sogni senza indignarci e protestare, cosa ci rimarrà da difendere?

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