Recensione su Dredd - Il giudice dell'apocalisse

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UN DREDD MASCHIO SENZA RISCHIO / 16 Settembre 2019 in Dredd - Il giudice dell'apocalisse

Se c’è un sottogenere che ha colonizzato le sale cinematografiche negli ultimi dieci anni con i suoi alti (pochi) e bassi (quasi tutti) è proprio quello dei cinefumetti. Proprio in questa ottica Il motivo per il quale un film del genere non abbia minimamente lambito una sala nostrana rimane per me un mistero. Stranezze della distribuzione italiana. L’unica spiegazione che mi posso dare è che per i nostri distributori un cinefumetto rivolto ad un pubblico adulto non ha ragion d’essere. Inutile dire che tutto ciò non ha alcun senso e Dredd è la dimostrazione.

Dimenticate quella porcheria del 1995 di “Dredd la legge sono io” e fatevi sorprendere da come con 60 milioni di dollari in meno nel 2012 si è nobilitato un gran bel personaggio.

La sceneggiatura di Alex Garland è vagamente simile a quella di “the raid” uscito appena un anno prima ma il parallelismo non mi ha disturbato. Perchè? Perchè funziona. La trovata è la stessa ma Dredd va per la sua strada senza intoppi, bello violento e brutale come è giusto che sia. Se fai Dredd fai Dredd.

Lodi e lodi a Karl Urban. Urban è Dredd fino in fondo. Intanto perché non lo vediamo mai in faccia. Karl Urban decide di essere Dredd annullandosi completamente. Se non fosse per i titoli di coda non sapremmo nemmeno della sua presenza. Facendo un rapido confronto col film del ’95, Stallone non si mette mai da parte. Stallone interpreta Stallone per tutto il tempo…un teschio maschio senza casco (col fischio?).

Effetti speciali piacevolmente scarsi, il palazzo e la riproduzione di Megacity è ottima. Lodevole la scelta di militarizzare l’uniforme dei giudici limitando tutti quegli orpelli non replicabili funzionalmente nella realtà.

Dredd è un ottimo film d’azione come ormai se ne vedono pochi. Alla fine della fiera sarebbe bello dargli un meritato seguito.

VOTO: 6,5

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