Mai sottovalutare le conseguenze del dolore / 27 Novembre 2020 in Dolor y Gloria
Dolor y Gloria è un film palesemente autobiografico che racconta parte o forse tutta la vita di Almodovar attraverso il corpo di un Banderas in forma smagliante, che si presta a vero e proprio alterego del regista (la capigliatura scelta non credo sia un puro caso).
Pur avendo visto pochissime opere di Pedro Almodovar, quindi conoscendo poco la sue visione artistica e partendo dal presupposto che i paragoni sono sempre un po’ stupidi, azzardo, con una personalissima opinione, che forse questa è l’opera più sentita, matura e fruibile del cineasta spagnolo.
Quello che colpisce di più, dal lato tecnico oltre alla sceneggiatura intimista(che forse è più una confessione che una sceneggiatura), è la continuità del montaggio che unito alla regia invisibile rende i tagli impercettibili e fa immergere lo spettatore totalmente nel racconto, ingannandolo e facendogli dimenticare che sta guardando un film.
Non so quanto di Salvador Mallo(Antonio Banderas) ci sia in Pedro Almodovar, o meglio, non so quanto negativamente edulcorata sia la sua caratterizzazione, fatto sta che ho profondamente apprezzato uno dei lati moralmente più sbagliati del suo essere, l’utilizzo di eroina, e questo perché lo rende profondamente umano. E in un periodo in cui l’abuso del politicamente corretto sta creando grossi limiti espressivi lo trovo molto coraggioso, specie se si tratta di se stessi; generalmente detesto i film auto/biografici perché propendono, la maggior parte delle volte, per la codarda e becera agiografia e dato che dei perfetti eroi asessuati se ne occupa la Marvel, chi si mette a nudo con coraggio mostrando anche le proprie debolezze,va premiato. L’eroina è un elemento della storia, non dico importante ma io ci ho visto più di quello che forse avrei dovuto vederci e credo che la sua scelta nel lungo elenco delle droghe disponibili non sia stata proprio lanciata con i dadi.
L’eroina oltre ad avere un potente effetto analgesico(tre, anche quattro volte più potente della morfina) che lenisce i mali fisici di Salvador è anche un potente (momentaneo) antidepressivo che provoca una piacevole sensazione di calore, pace e distensione accompagnato da un distacco dagli stress fisici e psichici; praticamente le sensazioni che si provano quando si è innamorati. Tutto questo per dire che tanti dei problemi di Salvador sono dovuti al fatto che è un uomo triste e solo e il suo rifugiarsi nell’eroina è molto più che un palliativo per i suoi dolori fisici, è un vero proprio antidoto per la sua anima, a Salvador manca l’amore, da troppo tempo, per qualcuno o per qualcosa e da qualcuno o da qualcosa. Salvador è statico, da troppo tempo, infatti, alla fine di una splendida sequenza, prenderà finalmente una difficile decisione che cambierà le sorti del suo futuro.

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