Recensione su Lanterne rosse

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26 Agosto 2013

Film di denuncia, tratto dal romanzo del premio Nobel Su Tong (autore anche di Sorgo Rosso), Lanterne rosse è un elegante e sferzante ritratto della Cina dei primi anni ’20 ed, in particolare, della condizione della donna in quel periodo.
Il significato del film si avvicina molto a quello di pellicole recenti (vedi la bicicletta verde) che intendono denunciare la catena di vessazioni domestiche che trasformano una moglie in una concubina.
Zhan Yimou rivela una maestria stilistica ed un tratto registico encomiabili, sfrutta al meglio la fotografia in toni rossi delle lanterne e si muove con delicatezza all’interno dei 4 spazi che caratterizzano le 4 sorelle spose.
L’intento di denuncia è chiaro fin dalla prima battuta quando una meravigliosa Gong Li dice chiaramente che una moglie è una concubina e tutto il film segue la difficile armonia che (non) si viene a creare dentro le mura di una casa in cui la sex ratio è tutta spostata sulla parte femmmile, mentre il centro del potere è unicamente maschile.
Bravissima Gong Li, una delle attrici più belle e intelressanti del panorama cinese.

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