Recensione su Crazy Heart

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24 Dicembre 2012

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Il film per cui Jeff Bridges blabla… ha vinto l’oscar blabla… l’interpretazione della vita blabla… la tauromachia, ma siete pro o contro i giovani d’oggi blabla e tutte quelle cose lì.
Mah, era bello, ma è abbastanza semplice perché è uguale a The wrestler ma country. C’è questo vecchio supercantante country sempre sbronzo, di quelli che accendono le sigarette con l’ultimo fuoco di quella precedente, che gira per quelle parti dell’America che son sempre le stesse dove alla gente piace il country, rimpiangendo i bei tempi di quando era famosissimo, vomitando durante i concerti, sbattendosi le vecchie baldracche orribili, quelle delle città sperse nel deserto e cose così. Insomma un personaggione. Finché non incontra Maggie Gyllenhaal, col quell’aria dooooooolce, soprattutto quando è spoglia ma vabbè, allora quella patata dooooolce, e comincia a pensare seriamente che forse non sia il momento di darsi una regolata (sfugge perché lei dovrebbe mettersi con ‘sto vecchio che immagino abbia tranquillamente il doppio dei suoi anni non si sa). Quella c’ha un figlio, lui glielo perde perché era sbronzo, finisce tra gli alcolisti anonimi ecc. Film sia d’ambientazione, l’America che è rimasta west anche se comunque ormai non gliene frega più niente a nessuno e non la si vede mai, brutta polverosa e scalcinata; sia di personaggio, altrettanto scalcinato che fa e disfa tutto da solo, insieme agli amici whisky e sigaretta, cercando di afferrare il fucking bandolo della vita che gli scodinzola di fronte senza farsi acchiappare mai. Da notare quanto sia ridicolo Colin Farrell nella parte del giovane cantante country che ha oggi il successo che il nostro aveva un tempo. Anche perché è un soldo di cacio Colin Farrell, almeno di fianco a Jeff Bridges, per cui non regge proprio di stare nella stessa inquadratura. E poi canta è chiaramente, e canta le canzoni tamarro-country.

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