Recensione su Colossal

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Un film ambiguo / 6 Maggio 2018 in Colossal

Un film ambiguo, con una spettacolare Anne Hathway. Sarà che l’adoro, sarà che per me riesce a rendere vivo e umano ogni personaggio (anche un lucertolone), ma io questo film l’ho vissuto come fosse una gigantesca allegoria, alla maniera di Darren Aronofsky.
Una donna, sottovalutata da tutti, perché non perfetta, caotica, stravagante, a cui piace bere, che si dimentica le cose e che non riesce a essere apprezzata da nessuno. Una donna mostruosa, vista tale da una società che considera le donne come esseri perfetti, che come tali devono essere per essere considerate donne. Una Anne, donna reale, che fallisce, che riesce a trovare la sua dimensione di successo solo nel suo alter ego. Una donna che subisce violenza, che non riesce a difendersi di fronte agli abusi degli uomini che cerca di dimenticare, che la percuotono da ubriachi e poi gli chiedono scusa da sobri, sommergendola di regali, di uomini che si odiano o che, pieni di sé, non fanno che sminuirla. Il mostro è la sua rivalsa, il modo con cui riesce a sconfiggere le violenze e le percosse subite. Il mostro è la forza, con cui riesce a rendere grazia al suo essere donna, nonostante il suo essere realmente imperfetta, come è giusto che sia. Perché, in fin dei conti, ci dovrebbe essere un mostro in ciascuna donna abusata, per essere in grado di superare allo stesso modo la violenza, quando questa ci fa sentire piccole piccole. Ma questa, è solo la mia percezione di questo film, strano ma interessante.

2 commenti

  1. Stefania / 7 Maggio 2018

    Anch’io l’ho trovato un film “strano”, difficilmente classificabile e, a suo modo, disturbante. Perciò, trovo interessante questo tuo accostamento ad Aronofsky. La simbologia generale di Vigalondo è decisamente meno complessa di quella del collega, ma il tuo spunto mi permette di accostare (con qualche azzardo) questo film a titoli come Madre!, The Wrestler e Il cigno nero, in cui i protagonisti non sono all’altezza delle aspettative altrui, come il personaggio della Hathaway, e sublimano le loro frustrazioni e sentimenti di rivalsa in alter ego -come dire- potenti e potenzialmente (appunto) imbattibili, idealmente rigenerabili ad libitum.

  2. LYLA / 8 Maggio 2018

    Grazie Stefania!Mi piace il tuo azzardo. Sicuramente anche il mio lo è, ma ho avuto proprio questa strana impressione, interpretazione strana per film strano 🙂

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