Recensione su Camp X-Ray

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Così è se vi pare (e piace) / 8 Gennaio 2015 in Camp X-Ray

Alla base di Guantanamo, alcuni soldati dell’esercito americano sorvegliano giorno e notte un gruppo di detenuti, rinchiusi lì ormai da otto anni perché ritenuti responsabili di attività terroristiche.
La protagonista impara a relazionarsi con il carcerato Ali iniziando un rapporto di fiducia reciproco.
Per la prima parte del film non avevo capito bene dove volesse andare a parare. La scena iniziale è stata inaspettata, grazie anche all’aiuto della colonna sonora è riuscita a cogliermi di sorpresa. Il ritmo non viene però mantenuto, a tratti risulta infatti un po’ troppo lento e ripetitivo.
Apre diversi punti di riflessione, una visione sulle condizioni di reclusione, il disagio che può crearsi quando la parte dominante del gruppo è sicuramente quella maschile. Tante idee ma poco /per niente/ approfondite.
Dal mio punto di vista un contesto così si poteva vagliare di più, considerando anche la durata sarebbe stato bello vedere storie e realtà differenti intrecciarsi tra loro. Se l’attenzione doveva proprio focalizzarsi solo sul rapporto tra i due magari avrebbe potuto mostrare o raccontare qualcosa del loro vissuto e non soffermarsi solo sul presente.
Kristen Stewart per me rimane un grande no. Suggerisce sempre una visione quasi arrabbiata di sé, in compenso l’attore che interpreta Ali l’ho trovato molto credibile.
La parte che mi ha convinto meno di tutte è stata però quella finale.
Perché non scegliere qualcosa di più coraggioso, che terminasse in maniera anche tragica ma almeno coerente??

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