Beetlejuice – Spiritello porcello
/ 19887.0535 votiI coniugi Maitland abitano in un tranquillo e bucolico paesino del Connecticut. Villa enorme, bel giardino, plastico del villaggio in soffitta. Dopo un brutto incidente d'auto, tornano a casa e si accorgono di essere... morti! Da quel momento lotteranno per cacciare dalla loro amata dimora una stravagante famiglia di New York, ma si riveleranno dei pessimi fantasmi e dovranno ricorrere all'aiuto dello strambo Betelgeuse, alias Beetle Juice...
hartman ha scritto questa trama
Titolo Originale: Beetlejuice
Attori principali: Alec Baldwin, Geena Davis, Jeffrey Jones, Catherine O'Hara, Winona Ryder, Michael Keaton, Glenn Shadix, Sylvia Sidney, Patrice Martinez, Dick Cavett, Robert Goulet, Maree Cheatham, Susan Kellermann, Carmen Filpi, Annie McEnroe, Rachel Mittelman, Hugo Stanger, Maurice Page, J. Jay Saunders, Mark Ettlinger, Cindy Daly, Duane Davis, Simmy Bow, Adelle Lutz, Tony Cox, Jack Angel, Charles Schneider, Douglas S. Turner, Mostra tutti
Regia: Tim Burton
Sceneggiatura/Autore: Warren Skaaren, Michael McDowell
Colonna sonora: Danny Elfman
Fotografia: Thomas E. Ackerman
Costumi: Aggie Guerard Rodgers, Linda Henrikson, Chuck Velasco
Produttore: Richard Hashimoto, Larry Wilson, Michael Bender
Produzione: Usa
Genere: Commedia, Fantasy
Durata: 92 minuti
Dove vedere in streaming Beetlejuice – Spiritello porcello
Demenziale, comico, affascinante, per qualcuno anche recitato in modo pessimo… ma questo piccolo cult di fine anni 80 non vi deve passare inosservato!
Da vedere e rivedere. Indimenticabile la cena dove si canta “Banana Boat”, davvero divertente!
Grande Michael Keaton nei panni di Beetlejuice, nel cast una giovane Winona Ryder che all’inizio va un po’ sulle p….!
Un bel 7!
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Non e’ il miglior film di Tim Burton, ma trovo che sia senza alcun dubbio una delle migliori dark comedy con toni favolistici.
Supportato da un cast piu’ che buono (Winona Ryder giovanissima e se non sbaglio al suo esordio assoluto, il trio Alec Baldwin, Geena Davis e Michael Keaton all’apice della loro carriera) Burton realizza questa pellicola per me deliziosa, dalla trama non originalissima ma esilarante (le gag sono favolose), dalla fotografia cupa e surreale e dalla colonna sonora perfetta (la scena del balletto sulle note di Day-O di Harry Bellafonte e’ una delle piu’ divertenti che abbia mai visto).
Uno dei film a cui sono piu’ legata e che rivedo sempre con piacere.
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Se dovessi scegliere un film fra quelli girati dal singolare Regista come il più rappresentativo del suo stile, opterei per questo. Non perché sia il suo lavoro più riuscito, o il tecnicamente più eccelso, ma perché ritrae il suo anticonformismo visionario con tale naturalezza, da non risultare bislacco, ma ”burtoniano”. Tale aggettivo, che poi accompagnerà ogni sua opera, definendola, e rimarcandola, nella sua acerbità, già delinea una maturità di linguaggio unico, ponderato, riflessivo, che utilizza ambientazioni gotiche, fiabesche, per edulcorare a suo modo temi come solitudine ed emarginazione.
Già in Vincent Burton aveva tracciato tale percorso, ma in Beetlejuice l’ha circoscritto, e poi sapientemente modellato.
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Il secondo lungometraggio di Tim Burton può apparire, nell’approccio, un filmetto di formazione, un esperimento avanguardista bizzarro e strampalato.
Si tratta, invece, di una pellicola molto interessante, che mostra tutto ciò che caratterizzerà il Burton maturo, dalle atmosfere gotiche allo humour macabro, dalla parodia dell’horror ad alcune volute estremizzazioni per non farsi prendere troppo sul serio.
Il regista rivela, nella scelta di alcune scenografie, le sue ispirazioni surrealiste, Dalì in primis. Coloratissimi paesaggi immaginari, tanto affascinanti quanto palesemente artefatti.
Michael Keaton, nella sua riuscita interpretazione di Betelgeuse / Beetle Juice, sembra uno squilibratissimo Joker ante litteram.
Assolutamente memorabili le due scene da musical, accompagnate da melodie calypso di Harry Belafonte: la cena al ritmo di Day-O / Banana boat song, e il finale con una giovanissima Winona Ryder che levita sulle note di Jump in the line / Shake senora. Da sole valgono la visione del film e almeno un punto in più nel giudizio complessivo.
Ultima annotazione per l’ennesima inutile storpiatura del titolo originale pur di fornire un equivalente in italiano. Certi titoli, intraducibili nella nostra lingua, semplicemente non andrebbero tradotti, evitando queste risibili forzature.
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