Recensione su Albert Fish: In Sin He Found Salvation

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27 Maggio 2013

Ne ho visti parecchi di documentari su Fish (uno dei miei serial killer preferiti) e devo dire che questo è fatto bene e rende giustizia al caro vecchio Albert, uno degli uomini più disgustosi di sempre, così disgustoso da essere terribilmente interessante.
Non c’è nulla di eclatante in questo film, non ci sono inquadrature particolari, né una fotografia eccezionale. Insomma, è un documentario come un altro, le 7 stelle vanno solo ad Albert Fish.
Con un personaggio così se ne potevano fare di cose, ma va bene lo stesso. Come ho detto, è un documentario, e lo giudico in quanto tale.

11 commenti

  1. Presenza / 27 Maggio 2013

    un canale che trovai interessante sul tema, sempre che non lo conosci già!
    http://www.youtube.com/user/HallOfCrime

  2. yorick / 27 Maggio 2013

    “Uno dei miei serial killer preferiti.”

    Wowah.

  3. Naima / 27 Maggio 2013

    @presenza conosco, conosco! LOL
    @yorick problems? In passato abbiamo già parlato della mia passione per serial killers, mass murders & co., non mi pare una novità ormai, basta leggere il mio nickname. 🙂

    • Socrates gone mad / 27 Maggio 2013

      @naimadahmer Confesso che anch’io, quando facevo le medie, ero attratto dal macabro, presumo a causa di quello che Poe chiamava il demone della perversità, o che Freud avrebbe chiamato Thanatos. Ma d’altronde quando facevo le medie alcuni miei amici mi chiamavano “duce” perché mi vestivo sempre di scuro (per mancanza di fantasia, non per tendenze dark o daltonismo). Guarda un po’ invece oggi che fine ho fatto… c’est la vie.
      Quel che ancora non mi è chiaro è quale parte dell’hobby di serial killer ti attiri di più: è quella in cui il padre li picchia da piccoli con dei componenti di obice mentre la mamma applaude, quella in cui scoprono il piacere di infilarsi degli aghi nel perineo, oppure quella in cui creano colorati monili con le appendici altrui?

      • Naima / 27 Maggio 2013

        @dovic la parte in cui creano colorati monili con le appendici altrui. In verità è che non vedo l’ora di emulare i miei idoli, perché papà mi picchia e mamma applaude e tace.

        No, seriamente, la prendo un po’ come un’offesa, questa. L’unica cosa che mi affascina dei serial killers è la parte psicologica, l’introspezione.
        Perché le persone fanno certe cose? Cosa li spinge a comportarsi in questo modo?
        Domande esistenziali, paturnie, più che altro.
        Mi piacerebbe dissezionare il loro cervello per venirne a capo. Pagherei oro per poter parlare con uno di questi psicopatici.
        Seriamente, da bambina aspiravo a diventare criminologa, ma ormai tutte le cose più assurde sono state già fatte, non ha più senso adesso che anche i serial killers sono diventati so mainstream. Non c’è più novità, trasgressione, ed io mi annoio da morire, per questo mi ritrovo a discutere su un social network e a guardare documentari su killer (quando non riesco a trovarne qualcuno interessante sull’orizzonte degli eventi, la teoria delle stringhe etc.).
        Si fa quel che si può. 🙁

        • Socrates gone mad / 27 Maggio 2013

          @naimadahmer Non ti offendere, dai. Nella mia mente malata temevo fosse una fascinazione tipo Trent Reznor che va a incidere l’album nella casa dov’era stata massacrata la moglie di Polanski o quei gruppi metallari tipo Macabre a cui piace scrivere canzoni scadenti sui serial killer, per un pubblico che è lo stesso che guarda le gare di macchine sperando, dentro di sè, che ci sia l’incidente o che passa i pomeriggi di noia su Rotten e Lolshock. Insomma una cavolata morbosetta.
          Invece l’aspetto psicologico sì, è affascinante, la psiche umana è un abisso inconoscibile, però è anche vero che spesso il mistero sta tutto nella nostra testa e che tentare di svelarlo può portare a scoprire solo un cumulo di banalità (del male, la Arendt docet).

  4. Naima / 27 Maggio 2013

    @dovic Leggo Arendt e spero con tutto il cuore che non si finisca di nuovo a discutere di filosofia perché ne ho le sfere piene. Ti prego, vi prego, ho già una sorella che filosofeggia per tutto il tempo, quindi sono proprio sfiancata. Tra l’altro, ho anche notato che questi pseudo-filosofi moderni tendono a fare filosofia anche se gli chiedi “passami il sale”. Quindi, anticipo: non ho intenzione di finire in anfratti oscuri come al solito.
    Dopo questa breve parentesi comica, rispondo alla parte interessante (evviva, c’è qualcuno con cui chiacchierare a cui non brucia il deretano per questioni ignote e mai risolte).
    Non sono una fan dei NIN, né di Reznor (che ho trovato spesso e volentieri fastidioso, perfino nella biografia di Marilyn Manson – letta ad 8 anni, perché sì, ad 8 anni ero una fan di MM ed è stato lui ad indurmi a documentarmi su serial killers & co). Trovo come te fastidiosa la gente che è affascinata da serial killers & co. per la parte “pratica” più che per l’introspezione e la psicologia dei soggetti. Ed ho trovato anche irrispettoso che Reznor andasse ad incidere nella stessa casa in cui Manson ammazzò Sharon Tate, povero Polanski.
    Ripeto, mi interessa la parte psicologica. Essendo un essere senziente (checché se ne dica, sì) sto sempre ad arrovellarmi il “gulliver” con domande e dilemmi esistenziali.
    Mi piacerebbe capire cosa spinge una persona a commettere gesti così efferati, tant’è che mi interessano anche le parafilie: cannibalismo e necrofilia, in particolare.
    Insomma, ognuno ha un suo modo di trascorrere il tempo. Io mi documento, sono il tipo di persona a cui piace apprendere costantemente, mi sento spesso ignorante e questo mi porta a comprare libri su libri (anche riguardo argomenti che non mi interessano) così da ingigantire il mio bagaglio culturale.
    Diciamo che trovo il massimo sfogo in biografie su serial killers e documentari sulla fisica, l’astronomia e l’universo in generale. Da ciò, automaticamente, cicciano fuori i dilemmi esistenziali e gli arrovellamenti.
    Insomma, non sono una fanatica, sia chiaro, né idolatro gente che uccide altra gente. E’ semplice interesse, malsano forse, ma solo quello.

    • Socrates gone mad / 28 Maggio 2013

      @naimadahmer Capito. Ognuno c’ha le sue manie, a me per esempio della fisica non interessa niente (oddio, da Einstein in poi mi intriga), ma perché in generale non sono mai stato portato per le materie scientifiche, mica per altro. Per quanto riguarda il filosofeggiare, con me non corri grandi rischi, perché so poco anche di filosofia, anche se mi interessa molto più della fisica. Che poi la filosofia è ragionare sulle cose, niente di così ultraterreno, e le cose sono complesse, il fatto è che a volte bisogna far finta che non lo siano per avere il tempo di vivere un po’. Io arrivo dove arrivo, in base alla mia conoscenza, e dopo mi fermo finché non ne so di più. Per esempio adesso mi fermo.

      • Naima / 28 Maggio 2013

        @dovic Beh, non è che io per quanto riguarda la filosofia sia del tutto ignorante, né che non mi interessi, ma mi piace il filosofeggiare quando è costruttivo e non distruttivo. Quando qualcuno filosofeggia su qualsiasi cosa, solo per ostentare la propria preparazione in materia, lo trovo quantomeno fastidioso.
        Ad esempio, io non sto tutto il tempo a parlare di arte, fotografia, serial killers, parafilie e disturbi della personalità per ostentare le mie conoscenze, perché penso possa portare ad una discussione costruttiva fino ad un certo punto, dopodiché riesci solo a sembrare spocchioso, acidognolo ed antipatico ai più. Nemmeno mi metto a parlare di fisica (e per intenderci, nemmeno io sono mai stata portata per le materie scientifiche, ma mi intrigano l’astrologia, l’universo, il magnetismo, i buchi neri, lo spazio/tempo, le onde elettromagnetiche e blablabla), nonostante avrei molto su cui ciarlare, essendo una grande sostenitrice della teoria delle stringhe. LOLz
        Comunque, è importante riconoscere i propri limiti, come è giusto che sia, e mettere piede fin dove si può. In ogni caso, l’esistenza è fatta per apprendere, non si smette mai di imparare e nessuno è onnisciente.
        Dato che trovo questo un confronto piacevole, per me puoi anche continuare a parlare, pur non sapendo le cose, esponendo il tuo personalissimo pensiero sugli argomenti trattati. Questo è un discutere costruttivo.
        Che ognuno abbia le sue manie è normalissimo, ci mancherebbe altro, ma non sempre le altre persone provano a capire, fanno prima ad etichettarti in qualche modo senza ascoltare quello che hai da dire.

        • Socrates gone mad / 28 Maggio 2013

          @naimadahmer No, ma dicevo che mi fermavo più che altro perché s’è fatta notte, anzi giorno ormai e, nonostante sia un nottambulo inguaribile, inizio ad avvertire il sonno 🙂 Però ho capito, nel caso ci si incrocia ancora vagando per le recensioni del sito e si possono far due parole. Io, da parte mia, proverò a non essere troppo str*nzo, prometto. Notte!

          • Naima / 28 Maggio 2013

            @dovic ma tranquillo, sii pure te stesso, questo è un social network non la vita reale, non mi strappo di certo i capelli se una persona mi insulta o fa il saccente dietro ad un computer. Ho ben altri problemi, vengo qui a svagarmi quindi ogni cosa mi scivola addosso o, molte volte, mi diverte.
            Alla prossima! :3

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