Recensione su Aguirre, furore di Dio

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16 Maggio 2013

Aguirre furore di Dio.
Diretto da W.Herzog, il film tratta di una spedizione spagnola nella giungla amazzonica.
Siamo nel 1560, il Nuovo Mondo è tutto da scoprire, puro e virgineo ma l’obiettivo della missione è un’altro, siamo di frotne a una missione che si pone fra espansionismo dell’Impero Spagnolo e ricerca della mitica El Dorado.
Il film non è solo questo, riprese bellissime, personaggi molto particolari, una storia avvincente (la spedizione ebbe realmente luogo ma Herzog ha rielaborato liberamente i fatti storici), il talento visionario di Herzog e l’inizio di un’ “amicizia” con Kinski (il tizio nella foto). Tornando alla tramam abbiamo Lope de Aguirre (K.Kinski) un folle luogotenente che in giro di poco, a causa di condizioni favorevoli o sfavorevoli, dipende dai punti di vista, ottiene il comando dell’impresa. Le avversità lo aiutano, il gruppo infatti è allo stremo, non ha cibo, è bloccato nella giungla, gli indios e i fiumi in piena. Insomma, iniziano a pensare al peggio. Ottiene il potere e capiamo subito quanto Aguirre sia tutt’altro che razionale. Egli non solo porterà alla morte e alla distruzione nonché fine dell’impresa ma vuole formare una nuova razza, sposandosi con Flores, sua figlia.

« Sono il furore di Dio, la terra che io calpesto mi vede e trema. »
« Quando regnerò questa terra sposerò mia figlia. Avremo una razza pura. »

DonMax

2 commenti

  1. Presenza / 18 Maggio 2013

    Scusa, c’è una cosa che non capisco.
    ma per te è irrazionale fin dall’inizio? o lo diventa solo alla fine, in preda alla fame,
    alla febbre e alla disperazione?

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