Recensione su A Quiet Place - Un posto tranquillo

/ 20186.7233 voti

Silenzio in sala / 12 Dicembre 2018 in A Quiet Place - Un posto tranquillo

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Buon thriller/horror post apocalittico.
89° Giorno, inizialmente non si sa di cosa. Troviamo una famigliola (genitori e tre figli) in un supermercato, paesaggio un po’ desolante, è successo qualcosa di grave. La famiglia cerca di non fare rumore; pian piano si comincia a intuire che c’è stata un’invasione aliena e questi “mostri” sono ciechi ma attaccano le vittime grazie al loro sensibilissimo udito capace di captare il minimo rumore.
L’immagine più inquietante è quando il bimbo più piccolo prende uno shuttle giocattolo a pile, il padre glielo strappa di mano perchè il rumore (il suono) potrebbe attirare gli alieni, toglie le pile dall’astronave e posa il tutto su un banco. La sorella, presa da compassione, dà segretamente l’astronave al bambino ma senza le pile che però il bambino fissa col dubbio. Si capisce come purtroppo andrà a finire ma in quell’inquadratura delle batterie c’è tutta la paura e l’intuizione dello spettatore per lo sviluppo futuro.
Il film prosegue con un buon ritmo, pochissimi dialoghi (con il linguaggio dei segni oppure a voce sussurrata se c’è una fonte più rumorosa nelle vicinanze), alcune scene d’azione e analisi dei personaggi. Infatti Regan, la figlia sorda, si sente in colpa per la morte del fratellino e pensa che il padre (John Krasinski anche regista del film) non l’ami più; la madre, Evelyn (Emily Blunt), è incinta e si possono solo intuire le difficoltà della sua situazione. Infatti pensate solo a una donna incinta che al momento del parto deve cercare di non fare rumore per non attirare l’attenzione delle creature.
Nessuna spiegazione sul prima, da dove sono arrivate queste creature; mentre si parla (ma forse è già realtà) di un possibile seguito visto il successo avuto negli Usa mentre da noi ne ha avuto meno.

Lascia un commento