Recensione su Shadow

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Vieni, c’è una strada nel bosco Il suo nome conosco Vuoi conoscerlo tu? / 27 Febbraio 2021 in Shadow

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Quando ho letto che Francesco Zampaglione, leader dei Tiromancino, ha realizzato un film horror, in più prodotto da quel pazzo scatenato di Massimo Ferrero, a momenti mi prendeva un coccolone ma alla fine è stato meno peggio di quello che pensassi.
Per me questo è un film che si può benissimo dividere in tre parti, la prima piuttosto suggestiva e con una fotografia eccellente che ti fa vivere la magia e il fascino del bosco ma anche il suo lato più oscuro e inquietante, la terza, quella finale, che altro non è che una scopiazzatura palese di “Allucinazione perversa” di Adrian Lyne e la seconda che turba lo spettatore con un’ambientazione oscura e gretta dove c’è l’entrata in scena di un personaggio che rappresenta l’incarnazione del male.
Le scene di tortura sono altamente disturbanti (la palpebra, brrr…) così come la colonna sonora che ricorda quelle dei Goblin.
Alla fine un film apprezzabile, un altro esempio di buon cinema italiano.

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