4 Giugno 2013 in Szürkület

Una perla, un rudere oscuro accompagnato da una colonna sonora che ti entra dentro andando a formare un tutt’uno con immagini di rara bellezza. Che siano spazi aperti o quelli chiusi di sporche e aride stanze poco importa, basta quel motivo musicale (quasi horror/dark ambient, e quella parte vocale sembra quasi evocare lo spettro della bambina ritrovata) e il vagare ossessivo fra cielo plumbeo, alberi spogli e stradine diroccate del protagonista per saziare le più tristi e malinconiche sensazioni che prontamente vengono risvegliate. Alla fine sono quasi arrivato alla conclusione che i dialoghi siano tutti “evitabili” tolto quello con l’inquietante professore, tanto è chiara e superiore la potenza di certe parti.

“Szürkület” è pieno di immagini che ti si incollano dentro a partire dalla prima scena in macchina e la successiva salita nel bosco, da li in poi ci sarà soltanto l’imbarazzo della scelta.

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