Recensione su Il ciclone

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Manifesto antinichilista / 5 Settembre 2020 in Il ciclone

Ottimo spaccato della società toscana e dell’Italia di quel periodo.
Come sempre Pieraccioni riesce a divertire e far pensare, lo trovo uno dei miglior registi italiani non viventi ma di sempre.
I ruoli in questo film non sono per nulla stereotipati, partono dalla maschera comica ma poi si evolvono diventando profondi (vedi Ceccherini o il personaggio di Tosca D’Aquino per nulla odioso).
Un film che tutti abbiamo visto e uno dei maggiori incassi del cinema italiano, meritatissimo. La maschera comica che parte dalla commedia dell’arte, passa dai soliti ignoti per andare da Sordi poi a Verdone e finire in Pieraccioni (oggi questo ruolo lo ha ereditato Zalone).
Il legame con Monicelli è palese dalla presenza del regista che giustamente riconosce il talento finalmente sempre espresso dal regista romano.
Pieraccioni è sempre se stesso, un tipo di uomo nuovo, non stereotipato o maschio alfa. La sua caratterizzazione è così forte da scomparire quasi nella sua figura di uomo modesto ma desiderabile, gentile ma amante delle donne che riesce a conquistare la più bella (interpretata da un’ottima attrice).
Anche i personaggi delle spagnole sono molto approdonditi e caratterizzanti, c’è un qualcosa sia di Fellini (ovvia citazione) ricreando questo pazzesco harem intorno a lui.
Perchè la vera trama del ciclone è proprio questa nascosta: un messaggio di amore libero, che questo sia poliamoroso o lesbico, o semplicemente inusuale. Il finale è così poco importante che nemmeno me lo ricordo ma sicuramente è coerente in questo capolavoro che ha riscritto la storia del cinema italiano, smontando idee di maschilismo o oggettificazione della donna che qui vengono messe alla berlina, con forte critica al berlusconismo e al nichilismo passivo.
Insomma il ciclone è una dichiarazione di italianità, sensualità modernità e comicità contro la secolarizzazione e il nulla che divagano ed è per questo che il popolo italiano (sempre intelligente) lo ha premiato.
SONO IRONICA UNO DEI FILM Più BRUTTI DI SEMPRE.

1 commento

  1. Stefania / 5 Settembre 2020

    Guà, Il ciclone è uno di quei film italiani che rivedo sempre con piacere, quando passa in tv, e gli riconosco molti meriti, ma non l’avevo mai guardato così “profondamente”. E, aggiungo, piripìììì!
    P.s.: però, sono più affezionata a I laureati.

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