Recensione su Rosencrantz e Guildenstern sono morti

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10 Agosto 2012

Un film un po’ particolare ed innovativo, geniale, visionario, fuori dagli schemi. Un emblema post-moderno di sorprendente efficacia, questo dramma cinematografico fiorisce intorno ad un’ipotesi di distinzione tra l’essere e l’azione, che sono i costituenti fondamentali della vita, e si compenetrano a vicenda. Per capirlo, occorre conoscere Shakespeare, amare il teatro e sapersi togliere i paraocchi prima di giudicare. Ottime trovate all’interno di un incedere già imprevedibile, lo rendono un film sicuramente non per tutti, ma i buongustai sapranno apprezzarlo.
Per quanto riguarda la regia devo dire che Tom Stoppard ha dato una prova di grande talento e grande ironia nella realizzazione della pellicola. Ottima l’interpretazione di Tim Roth ed alquanto notevole quella di Gary Oldam, ma la presenza di Richard Dreyfuss è stata assolutamente la ciliegina sulla torta, in quanto è un perfetto affabulatore dal talento istrionico, trascinante come un incantatore di serpenti, a mio parere.

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