Recensione su Big Little Lies

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serie tvBig Little Lies
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La versione (molto) più matura di The O.C. / 17 Agosto 2018 in Big Little Lies

Lo dico subito: Big Little Lies è una delle cose più belle che ho visto negli ultimi tempi. Pensando ai sette episodi che compongono la prima stagione non riesco a pensare ad un dettaglio fuori posto, tutto è perfetto e di altissima qualità. Personalmente, la presenza nel cast di Nicole Kidman e Reese Witherspoon erano ragioni sufficienti per spingermi a guardarla, ma ora so che i motivi per cui passare qualche serata in quel di Monterey – dove la storia è ambientata – sono tanti. Big Little Lies è un thriller psicologico divinamente scritto, ben architettato e capace di incollare allo schermo; un thriller psicologico dove il thriller incuriosisce ed incalza, ma è l’aspetto psicologico a farla da padrone: tra rapporti pericolosamente disfunzionali (e rappresentati in maniera mai così concreta e realistica), traumi da superare e crisi esistenziali con cui fare i conti, ogni personaggio ha la sua sporca fetta di fatica da affrontare. E ci si affeziona, alle donne di Monterey, nonostante a primo impatto sembrassero belle, ricche, presuntuose, arriviste, snob, attaccabrighe. Niente di tutto ciò: Celeste, Madeleine, Jane, Bonnie e persino Renata sono umanissime. Talvolta mogli, più spesso madri, professioniste – ma, prima di tutto, Donne.
E’ stata una gioia vedere Shailene Woodley smettere i panni dell’adolescente problematica per interpretare finalmente una giovane donna (sempre problematica, eh) che le ha permesso di esprimere al meglio il suo talento. L’ho trovata magnifica nel ruolo di Jane.
Una menzione va fatta sulla colonna sonora, talmente strepitosa e sofisticata che non riesco più a smettere di ascoltare la playlist.
Un piccolo gioiello dell’arte telefilmica. Attendo fiduciosa la seconda stagione – che vedrà l’arrivo sul set di Meryl Streep! – sperando vivamente che non si riveli un fiasco.

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