Recensione su Darkman

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Darkman
Regia:

Prevedibile e ridicolo / 25 Febbraio 2018 in Darkman

Il concept alla base di questo film, è intrigante: un supereroe che agisce per pura vendetta, non esitando ad uccidere, in grado di assumere l’identità di chiunque.
La musica di Elfman ricorda un po’ quella del Batman di Burton (sempre composta da lui, d’altronde), e credo che anche la regia di Raimi sia stata influenzata dal film sull’uomo-pipistrello, uscito solo un anno prima. Ma il film di Burton è di gran lunga superiore.
Darkman è giustamente “fumettoso”, irrealistico e molto teatrale. Sono cose che apprezzo, in un film supereroistico. Però certe scene sono francamente ridicole, anche in un contesto del genere, roba che probabilmente non sarebbe stata accettata nemmeno nel Batman camp di Adam West. Se non hai i soldi per gli effetti speciali, lascia perdere certe vaccate, dico io.
E l’ultima mezz’ora va tutto in vacca, con una scena d’azione in elicottero che è comica (con tanto di battutina da parte del protagonista) in un film che vuole essere “dark”. O la scena finale, in un’ambientazione improbabile (e la spiegazione data per trovarsi lì è completamente priva di senso).
Addirittura, il film alla fine propone pure una morale, ma è farlocca. Se davvero si voleva dare consistenza ad un giustiziere che diventa mostro (al di là dell’aspetto), bisogna dare una diversa caratterizzazione ai cattivi, avere più coraggio in una sceneggiatura che non ne ha. Alla fin fine, è la tipica storia supereroistica, dove i cattivi sono macchiette, ed i buoni sono buoni, anche se uccidono.
Mi farei andare tutto bene, se almeno ci fosse qualche guizzo d’inventiva, qualche sorpresa, che invece non arriva, il film scorre in maniera fin troppo lineare, aggiungendo la prevedibilità tra i suoi difetti.
Insomma, una delusione totale.

1 commento

  1. Samurai Macedonia / 20 Dicembre 2021

    Se posso dissentire, non trovo che nel film esistano buoni e cattivi: Darkman è solo una vittima che poi diventa schiavo della sua condizione, che stenta a trattenere la sua frenesia, sfogandola con violenza a fini vendicativi.
    Non è neanche un giustiziere: semplicemente deve vendicarsi verso coloro che hanno rovinato la sua vita.

    Sam Raimi aveva un budget limitato ma gli effetti speciali sono volutamente ridicoli. Io li trovo geniali perché poco avrebbe avuto senso spendere cifre esorbitanti proprio perché a Raimi non interessava rendere credibile il film su questo piano.
    Per quanto sia un film con molta azione, le parti più importanti sono quelle che mostrano Darkman nella sua solitudine, nella sua psicosi: lo spettatore deve costantemente sentirsi a disagio per le sue condizioni.
    Non so poi in che modo la prevedibilità sia un difetto; anzi, ci si poteva aspettare un lieto fine quando invece Darkman rinuncia a tornare nella sua ragazza per vivere privo di identità (con un cameo di Campbell, tra l’altro).

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