Recensione su Into the Woods

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L’incoerente allegoria di Marshall / 29 Marzo 2015 in Into the Woods

Trasposizione cinematografica dello spettacolo broadwaiano ”Into The Woods” di Stephen Sondheim, che intesse le trame di varie fiabe dei fratelli Grimm, incentrandosi sulla natura dei loro personaggi, proiettati negli impervi e selvaggi sentieri di un bosco, metafora di scoperta ed analisi del proprio io.
Marshall, però, nell’adattare per il grande schermo questa commedia musicale, indugia troppo sul sentiero già battuto dalle novelle, abituando lo spettatore ad una sorta di classicismo ormai superato da altre pellicole Disney ( come Maleficent ), ma che per le loro peculiarità di fiaba, attraggono, ed incantano, per poi effettuare, a quasi più della metà della durata della pellicola, un rapido cambio di rotta, che più che sorprendere, strania.
Lo smarrimento che coglie lo spettatore non è tanto dovuto all’evoluzione dei personaggi, ma alla subitaneità con la quale compiono tale percorso, ossia la netta e non sfumata trasformazione che poi porta anche a mutare l’involucro immaginario del film.
Più che altro appare un espediente per sbalordire, e non una marcata ed attenta scelta di non seguirne le fiabesche tracce. Un peccato, considerando che si prefigurava come discreta commedia musicale ( sempre a mio avviso ), senza alcuna pretesa di eccellere in tale genere.

3 commenti

  1. icarus / 17 Novembre 2016

    Non ho ben chiaro il discorso sul presunto ‘classicismo’ della pellicola, stai per caso facendo un paragone tra la versione teatrale e quella cinematografica del musical?

  2. inchiostro nero / 17 Novembre 2016

    @icarus Il mio era un riferimento alla pellicola, che per la maggior parte della sua durata ostenta un classicismo fiabesco, con tutti i suoi topoi, per poi ( come ho scritto nella recensione ) effettuare un rapido cambio di rotta, che più che sorprendere, strania. Diciamo che l’ho trovata troppo brusca come virata, ma forse, non conoscendo il musical, ne ero impreparato.

    • icarus / 17 Novembre 2016

      Ah ecco, lasciando un attimo da parte il discorso ‘classicismo’, mi era sembrato invece di capire che le tue perplessità riguardassero la fase di adattamento del musical al mezzo cinematografico, quasi non reggesse il paragone con la versione originale. E poichè stavo valutando l’eventualità di recuperare in qualche modo lo spettacolo musicale (cosa che il film, a dire il vero, non mi ha incoraggiato granché a fare) ho voluto indagare meglio le tue ragioni. Devo aver frainteso il senso di quella parte, ma bon, grazie lo stesso 🙂

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